17 dicembre 2023

MUSICA A NATALE La vera, ineludibile creatività del giovane David Bowie: 17 dicembre 1971 e l'uscita di Hunky Dory

  

L'avvicinamento al Natale ci spinge a parlare di musica, di quei suoni tanto cari a noi vecchi boomers. D'altronde di David Jones, alias David Bowie, pare essersi perso qualcosa nel susseguirsi di nuove sonorità, di nuovi musicisti e nella normalità umana di perdere il filo della memoria e dunque di figure che, come Franco Battiato o Lucio Battisti, per rimanere in Italia, paiono già lontani anni luce.


Colgo allora l'occasione, al di là dei soliti anniversari personali, di sottolineare uno degli album più belli del Duca Bianco (il quarto della serie infinita dell'artista), appartenente ancora a quegli inizi musicali molto underground ma che proprio in Hunky Dory trovano la completa definizione. Da quel momento in poi il trasformismo di Bowie diventerà, nel bene e nel male, il suo marchio di fabbrica artistico. A seguire la recensione da Onda Rock che spiega con conoscenza la bellezza di questo disco, eliminando anche alcuni luoghi comuni su brani tanto noti come Life on Mars?


Hunky Dory  

La recensione da Onda Rock di Antonio Puglia

Lo sguardo sognante, i biondi capelli lunghi raccolti tra le mani. Una posa da diva del cinema muto. Greta Garbo. Un'immagine senza tempo, una vecchia foto ritoccata, dal sapore di fine Ottocento. Ambiguità, sofisticatezza. Così David Bowie, a un passo dalla consacrazione "glam" di "Ziggy Stardust", ci offre il primo dei suoi capolavori...

CONTINUA A LEGGERE L'ARTICOLO DALLE PAGINE DI ONDA ROCK


Queen Bitch live 1972

Nessun commento:

Posta un commento