21 marzo 2023

SOLIDARIETA' & LEGALITA': L' Associazione InSarzana in visita al Carcere minorile femminile di Pontremoli di Monica Faridone

 



L'Associazione InSarzana ha voluto portare un soffio di solidarietà e di condivisione in un luogo dove la quotidianità non è mai semplice, il Carcere minorile femminile di Pontremoli. Ecco il resoconto del pomeriggio di domenica scorsa da parte di Monica Faridone, presidentessa di InSarzana, trascorso con le detenute e il respiro del blues.



Il bagno; il bagno  nel mondo ”libero è  il luogo più intimo della propria casa in cui il privato evoca il segreto, la libertà da ogni giudizio, dove sei al riparo da occhi indiscreti. Sei da solo a contatto con te stesso e con le tue viscere, li ti lasci andare e recuperi il senso della leggerezza -non solo dal punto di vista fisico- liberandoti da tutte le scorie accumulate.

Chiusa la porta, il bagno diventa di dominio proprio. Nel mondo “libero” il bagno è l’unica stanza che puoi chiudere, nel Carcere, pieno di sbarre e chiavistelli, al contrario è l’unica stanza che deve rimanere aperta, lasciandoti   esposto, vulnerabile, in un momento di massima fragilità. Anche questa è privazione della libertà.

Se non ci sei mai entrato non puoi dire nulla di un Carcere e di chi ci “vive”. 

Portoni che si aprono rumorosamente e si richiudono alle tue spalle lasciando fuori il mondo, entri e provi un senso di soffocamento, capisci che trascorrerai qualche ora in apnea ma sarà solo per poco tempo. Tu, dopo tornerai a respirare. 

Il carcere minorile, femminile di Pontremoli è un luogo blindato ma ben diverso da un Carcere per adulti. E’ un luogo ben strutturato, con ampie stanze comuni decorate da murales che, con la violenza dei colori, tentano faticosamente di rallegrare l’ambiente.

 Ti accorgi di essere all’interno di un Istituto di pena quando vedi le celle,  tutto è pulito, sanificato e l’odore del disinfettante ti prende alla gola. 

Gli educatori cercano di ridare alle giovani ospiti il ritmo della vita e della quotidianità, salvandole da se stesse, attraverso un percorso di rieducazione che parte dalla scuola, tutte le mattine e finisce la sera dopo corsi di Teatro, disegno musica ecc.

Quando entriamo nella sala comune, loro sono già li, in attesa . Le guardiamo sorridendo, ci  guardano con una prepotente  aria di sfida come se quel luogo fosse per loro un non-luogo di protezione ma anche un forte da difendere ad ogni costo.

Dopo le presentazioni Andrea e Matteo iniziano a suonare sapendo perfettamente, che l’impresa sarà durissima, del resto “you  can’t  teach an old dog new tricks” (" non puoi insegnare nuovi trucchi a un vecchio cane"), e che non possono mentire ; dovranno essere essere onesti e sinceri. 


     Seasick Steve - You Can't Teach An Old Dog New Tricks (Trix)


Bando alle leggende del Blues, via le cazzate di Lazy Lester, devono suonare senza barare dando loro tutta l’energia che possiedono e che solo la musica può trasmettere. La forza della musica che travalica la differenza di età e di cultura e che alla fine fa cadere il muro di diffidenza. Finalmente iniziano a battere il tempo con le mani, a canticchiare e a fare domande  sulla musica e le canzoni.


            Big Mama Thornton - Jail (Prigione)

 Due ore che hanno fermato i polmoni ma riscaldato i cuori. Due ore intense di reciproco scambio. Le salutiamo e ci chiedono di tornare presto inviando prima dei brani in modo che li possano imparare per poterli cantare insieme.

E’ ora di andare, ci vengono restituiti i documenti e gli oggetti personali, usciamo, torniamo a respirare ognuno per la propria strada  con il proprio bagaglio di emozioni da elaborare.

Quello che rimane è lo sguardo delle ragazze. Corpi di adolescenti con gli occhi neri scuri, profondi che ti trascinano nell’abisso. Corpi e occhi di adolescenti che hanno già vissuto e sono sopravvissute alle esperienze più tragiche. Piccole donne scaltre che ti comunicano con estrema disinvoltura la durata del loro ”castigo”, orfane già da tempo dell’innocenza dell’età.

Monica Faridone

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