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Il “Genio della Stirpe”, con, sullo scudo, il profilo di Giuseppe Garibaldi, opera di Carlo Fontana del 1914. |
Piazza Garibaldi a Sarzana, dove era l’orto delle Clarisse
di Roberto Ghelfi dal Corriere Apuano
Uno spazio antico trasformato all’inizio dell’Ottocento. Ha una forma rettangolare derivante dalla metrica della maglia urbana. L’emblema è il Genio della Stirpe, qui posto nel 1914, e che reca sullo scudo il profilo dell’Eroe dei Due Mondi. A differenza di piazza Matteotti, già della Calcandola, piazza Garibaldi a Sarzana ha la forma rettangolare che le deriva dalla metrica della maglia urbana.

La planimetria della futura Piazza Garibaldi
nel 1804

nel 1804

L'odierna planimetria

L’antico orto delle Clarisse era infatti inserito nella lottizzazione regolare della città, uno spazio rettangolare di circa 50 metri per 23 delimitato ad oriente dalla via Grande, attuale via Mazzini, e ad occidente da via Landinelli, l’antico camminamento delle mura urbane che ancora, nel primo Ottocento, cingevano Sarzana.
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Palazzo Sartori oggi a Sarzana, già convento delle Clarisse |
La presenza di una nuova piazza, ossia di un nuovo spazio pubblico, che si sostituisce alla precedente immagine privata, comporta non solo una rivalutazione economica del patrimonio edilizio-fondiario adiacente, ma anche, con il concorso degli avvenimenti storico-politici, una trasformazione dell’immagine urbana.
Il primo di questi avvenimenti fu il disarmo della piazzaforte di Sarzana nel 1755 con la conseguente riapertura di Porta romana nel 1783 e delle altre porte, con la lastricatura ed il livellamento delle strade, nel breve volgere degli anni seguenti.
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Una bella cartolina degli anni '30 che ci mostra la facciata neoclassica del Teatro in tutta la sua composta bellezza |
Il prospetto dei pubblici uffici e quello del dirimpettaio ex convento conferiscono alla piazza un senso di compiuta unità che si perde oltre il tracciato delle antiche mura. Mentre dal lato meridionale furono interrate ed occupate dal giardino di piazza Cesare Battisti, già nel Primo Dopoguerra, dal lato opposto non sfuggirono alla decadenza edilizia del periodo successivo.
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Piazza Cesare Battisti (in una foto d'inizio '900) derivata dall'interramento del fosso e dalla sua trasformazione in giardino |
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Piazza Garibaldi negli anni '60 |
L’emblema della piazza è un gigantesco eroe, scolpito nel laboratorio Nicoli di Carrara, che reca sullo scudo il profilo di Garibaldi. Il Genio della Stirpe, opera dello scultore Carlo Fontana (1865-1956), collocato nel 1914 all’incrocio del vano della nuova piazza con la via che correva sulle mura, divenne così parte dell’immagine di una città che, dismessa l’armatura di San Giorgio, tendeva a consolidare, specialmente nel Secondo Dopoguerra, le sue radici protese verso la piana della Magra.
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1914-Il sistema elevatore per sistemare la statua del Genio sul suo piedistallo di marmo |
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Il Genio da poco sistemato |
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