13 febbraio 2023

DOPO L' INCONTRO : QUALCHE CONSIDERAZIONE (E QUALCHE FOTO) SULLA GRINTA DI MARIA RITA PARSI

La professoressa Maria Rita Parsi


                

Non c'è dubbio che Maria Rita Parsi sia un vero fulmine di guerra. A settantacinque anni mantiene ancora una combattività e una voglia di lottare contro le storture del mondo veramente encomiabile.



L'introduzione di Monica Faridone, Presidentessa di InSarzana

 Ieri sera, nel Ridotto dell'Impavidi di Sarzana, quella che doveva essere una lezione magistrale si è trasformata, in brevissimo tempo, in un impeccabile insieme di suggerimenti e di raccomandazioni su come poter affrontare i problemi legati alla famiglia, ai bambini, alla violenza latente, alla difficoltà di interpolarsi nella quotidianità, retaggio, a suo dire, della mancanza di interazione e programmazione nelle strutture odierne. 


Maria Rita Parsi

Maria Rita Parsi è un'erede del '68, ma della parte più creativa e propositiva, quando suggerisce nuovamente la possibilità di costruire collettivi e strutturare linee guida per affrontare le problematiche del presente, violenza in testa. Si sprecano gli esempi, compresa la figura di Ulisse, considerato dalla professoressa un personaggio di poco conto e di basso livello, mancante di quel femminile necessario per osservare il mondo da una angolazione che non sia la violenza maschile, declinata nel solito comportamento guerresco e nella terribile realtà dei femminicidi. Il suggerimento portante della Parsi è poi riferito all'inconscio, alla necessità di tentare di esplicitarlo, di conoscerlo, di delimitarlo nella sua pericolosità. Inconscio che, nella sua affabulazione junghiana (ma lei dice che ogni approccio psicologico può andare bene) compare nei sogni rivelatori, dove ogni personaggio che pare interagire con noi non è altro che la rappresentazione di noi stessi e dunque da considerare  come quella parte di noi che vuole dirci qualcosa di importante, illuminarci su quei problemi che consciamente crediamo di non avere ma che poi si rivelano nella vita di tutti i giorni con espressioni di disagio e di confusione (basti pensare alle sviste o ai tic, alle paure indefinite ). E' stato sottolineato con fermezza il ruolo della scuola e della famiglia, luoghi deputati a preparare alla vita ognuno di noi ma che oggi si trovano in una decadenza e in un disordine che dovrebbe spaventare chiunque abbia mansioni di governo; politici, amministratori che la Parsi tratta con durezza per la loro incapacità di comprendere l'importanza dell'istruzione in sè e dei legami psicologici che ci compenetrano. La Parsi è stata per molto tempo un'insegnante a tempo pieno e agli insegnanti si è rivolta perchè seguano i ragazzi con empatia e coraggio, per aiutarli a non perdersi sempre di più nei meandri di una virtualità, della quale, nella nostra società, si colgono, da parte di tutti, solo gli aspetti più deleteri e disturbanti. In definitiva una serata coinvolgente, costruttiva ma anche divertente perchè la Parsi ha momenti di "recita" consapevole, di ricca e divertente affabulazione capace di tenere sempre desta e impegnata l'attenzione di un pubblico numeroso e partecipativo che alla fine si è prodotto in domande di vario genere e in sinceri applausi di sottolineatura. Concludendo, dobbiamo registrare la bella introduzione della dr.ssa Sabrina Cabassi, la moderatrice della serata e il deciso assenso della professoressa verso l'iniziativa di InSarzana, Progetto InSieme che la dr.ssa Vilma Petricone di InSarzana, ha illustrato con chiarezza e competenza. 


La dr.ssa Cabassi (a sinistra) e la dr.ssa Petricone


Il Progetto InSieme, ha sottolineato la Parsi, si va proprio ad incanalare in tutta quella serie di evidenze sul ruolo della scuola, dell'insegnamento, dell'attività ludica, dello stare assieme nel condividere momenti di quotidianità con i ragazzi, che fin dai primi momenti della sua attività aveva, con successo, messo in atto, in anni più fecondi e che oggi, in questa società troppo individualizzata, dovrebbero essere recuperati. Un grazie a tutti coloro che hanno partecipato.

Giorgio Giannoni


L'intervento di Andrea Giannoni di InSarzana



Il pubblico presente


La dr.ssa Cabassi




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