C'è un grande tema che, nel contesto di una società moderna e troppo individualista come quella odierna, pare sfuggire, evaporare senza limiti all'interno di comportamenti e di prese di posizione estremizzati e consumistici: la reale consapevolezza di ciò che siamo e dunque la memoria della nostra provenienza e di quella storia che ha plasmato il Paese nel bene e nel male. Senza memoria non c'è futuro. Una frase ripresa fin troppe volte da molta retorica politica, incapace di coglierne il reale significato profondo, quello della necessità, dell'esigenza di mantenere la nostra comunità nel solco di una democrazia compiuta e difesa giorno dopo giorno. Ecco, allora, l'urgenza di agire concretamente anche su questo inalienabile versante con qualcosa di tangibile che, pur nella sua piccola, locale presenza, InSarzana ha voluto mettere in atto: l'adozione di un monumento, intesa come prendersi cura di un qualcosa che, per ignavia o dimenticanza (ecco il tema della memoria), è stato abbandonato a se stesso, lasciato nell'incuria e con esso il suo significato simbolico profondo.
Invitiamo, allora, la cittadinanza a partecipare alla nuova inaugurazione del MONUMENTO ALLA DEPORTAZIONE, opera dell'architetto Gianfranco Damiano, situato nel cimitero di Sarzana, che l'Associazione InSarzana, per gentile concessione comunale, ha potuto "adottare", ripulendolo e restaurandolo con lo scopo di riportarlo nel cuore della Sarzana del nuovo millennio. L' evento avrà luogo giovedi 31 ottobre 2024 alle ore 10,30 nel Cimitero di Sarzana con la presenza delle Autorità e con l'intervento della Presidente di InSarzana Monica Faridone e del prof. Egidio Banti
La giornata avrà poi una sua importante continuazione in città: alle ore 18,30, nei locali dello Spazio Espositivo dell'Associazione artistica Factory in Via Fiasella 64, si aprirà la mostra, ispirata al Monumento stesso, che vedrà la partecipazione di molti artisti sarzanesi e non. Introdurrà Andrea Giannoni.
L'intero evento è sotto l'egida del Comune di Sarzana e vedrà la partecipazione dell'ANPI, dell'Istituto Storico della Resistenza e dei Musei della Resistenza, dell'ANED (Associazione Nazionale Ex Deportati), del Comitato Unitario della Resistenza della Spezia e della Associazione artistica Factory
Potrà sembrare un atto velleitario, forse inattuabile o un poco incongruo, ma è proprio nei simboli, nelle rappresentazioni di qualcosa di concretamente illusorio che alberga la verità. Un monumento (come la Sedia Rossa che abbiamo portato in Comune per urlare il nostro sdegno verso i femminicidi) possiede la capacità di toccare nel profondo l'animo delle persone, di andare ben aldilà della propria superficiale presenza. E' un atto di protesta profonda ma, nello stesso tempo, di ricordo indelebile e necessario.
Guardare questo monumento, finalmente risistemato avrà il significato di chiedere a tutti coloro che passeranno davanti ad esso di soffermarsi, di raccontarsi perchè, di domandarsi quanto l'essere umano possa essere capace di trasformarsi nella belva peggiore, nel più esecrabile dei viventi e, per un momento, ricordare, fare propria quella memoria come rifiuto, presa di distanza, esorcismo verso il dolore, la sopraffazione, l'odio tra i popoli.
Tutta la cittadinanza è invitata a partecipare
InSarzana
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