28 gennaio 2025

Ardoremoto & Jeronimo Marco Merino in ALFABETO SANGUINETTI (introduce Toni Garbini). PRESENTAZIONE CONCERTATA DEL LIBRO "Come un grido di pochi"

 

"La cosa da dire c'è. E' la fuori dalla poesia, prima della poesia. E' chiara, è dicibile. Si tratta di stabilire come dirla, quale parte rivelarne, quanta lasciarla coperta..." La poesia è un fischio, 2007 Umberto Fiori

Per almeno intuire la direzione (comprendere mi pare già un verbo illusorio e depistante) cosa Fabio Giannini si è apprestato  a creare in questi anni venti del secondo millennio, occorre tornare ai Nadja, il gruppo di dark-rock che, negli anni '80 dello scorso secolo, Fabio concorse a fondare.


Una band che permise a lui e ai suoi compagni di esprimere un creatività sonora e testuale, perigliosamente organizzata sul filo del rasoio di una concettualità surreale (intesa come appartenenza al movimento surrealista) e moderna, capace di muoversi obliquamente lungo gli sconnessi e impervi corridoi dell'avanguardia. Tutto passa, si potrebbe un poco banalmente affermare, ma non certamente una vocazione interna sempre pressante nello spingere ad esprimere il rapporto con se stessi e i propri fantasmi. Si trattava, dunque, in stagioni successive, di disarticolare le proprie esperienze per riassemblarle in altro modo, in altri esperimenti dove, magari, il suono, questa volta, ritraendo i propri tentacoli originali, si ponesse in secondo piano rispetto alla parola ma, badate bene, senza assentarsi veramente. Ecco, dunque, la logica delle ultime performance del nostro, dove le nuove scritture poetiche assumono preminenza, soprattutto nell'epifania scritta e libresca, ma raccontate dal vivo in una sorta di lettura-concerto come la prossima che si terrà nei locali della Factory di Sarzana (Via Fiasella 94 ore 18), il prossimo sabato 1° febbraio con la presenza sul palco di Fabio Giannini e di Marco Merino e che avrà come motivo conduttore la presentazione del secondo volume di scritti poetici COME UN GRIDO DI POCHI, la seconda parte di una trilogia. Fabio stesso mi sottolineava la comune origine di tali scritti e la necessità, comunque, di dividere il tutto in parti, proprio per un migliore approccio sia alla lettura quanto alla sua presentazione.

                                  


Il titolo di questa performance: ALFABETO SANGUINETTI, criptico ad una prima impressione, rimanda ad una sorta di mascheramento, di dissimulazione visto che la trilogia poetica che Fabio Giannini ha iniziato a scrivere, riporta sul primo volume, TESTE e sul secondo, COME UN GRIDO DI POCHI, il nome eteronimo di Fabrizio Sanguinetti come autore. Non conosco eventuali motivi personali ma, debbo dire, non mi pare certamente un vezzo, una banale trovata, bensì la coerenza surrealista (ben conosciuta dal nostro) di un simbolismo che rappresenti significati nascosti e evochi risposte emotive. Come se lo sdoppiamento aggiungesse strati di interpretazione a quanto Fabio Giannini voglia già dire di suo. 

In TESTE La pagina di introduzione al volume esprime, in una breve enumerazione, tutta una serie di argomentazioni e di precisazioni sul termine che da il titolo alla raccolta, le quali permettono, seppure con sottile ambiguità poetica, di cogliere un defilato profilo personale . Potremmo dire che queste affermazioni sono le uniche "raccontate", quasi a voler mettere le mani avanti per un dopo più arcano ed enigmatico. Ed infatti le poesie a seguire ci trasportano su piani di personalissime visioni che spazziano sull'esistenza, sui rapporti personali, sul tempo e l'universo, privilegiando le domande e gli istanti di profonda contemplazione personale. C'è un'alternanza di onirico e di reale che coinvolge, con momenti quasi trascendenti e disvelanti, mentre un sipario si sposta, solo per un istante, e le parole si insinuano, veloci a liberare qualcosa ,qualcuno che non è dato conoscere, solo intuire...
 Leggere un poeta è un fatto personale e peculiare e dunque dire di più ha poco senso. L'unico consiglio è provare a seguire Fabio nella sua personale ricerca. Come Borges amava ripetere: " Ogni poesia è misteriosa. Nessuno sa interamente ciò che gli è stato concesso di scrivere".


Dunque, come detto sopra, il secondo libro della trilogia, COME UN GRIDO DI POCHI, verrà presentato sabato 1° febbraio a Sarzana, nei locali della Factory di Giuliano Tomaino,  Via Fiasella 94 alle ore 18 con un performance di lettura-concerto. Un avvenimento da non perdere, assolutamente. 

Entrambi i libri sono già disponibili alla libreria del Mulino dei Libri in Via Mazzini a Sarzana.






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