14 maggio 2025

I PENSIERI DI ANDREA: ...e questo quando l'ho fatto?

 

Quando venni ad ascoltarti Chet ...al lido di Lerici portai con me un tuo vecchio disco, dove suonavi e cantavi le canzoni di Billie Holiday...degli anni sessanta...ti porsi il disco in camerino per fartelo firmare ...tu lo rigirasti un poco...poi la tua domanda..."e questo quando l'ho fatto?"...Avevi negli occhi tutto quel dolore e quella cattiveria mescolata alla Speedball...chi si è drogato sa di cosa parlo...roba altamente rischiosa. La Dedica sul disco fu..."Grazie per avermi ricordato questi bei momenti"......Qualche anno dopo
regalai quel disco ad Andrea Paganetto, il trombettista, perche' è talmente bravo che pensai stesse meglio a casa sua.

Andrea Giannoni


Nota: il disco riportato è






Baker's Holiday, 1965

di Corrado Barbieri


Un disco strano, poche volte indicato da libri e discografie essenziali, una copertina per meta' di gusto, con un disegno opportuno e simpatico, per meta' di una dozzinalita' assoluta, al punto che può sorgere il dubbio che si tratti di una pirateria, che non e'. Aprendo la parte cartacea, nell'edizione in circolazione oggi, nulla...un quartino con indicati solo i 10 brani. La mancanza di notizie innervosisce sistematicamente l'appassionato...
Ma sono solo osservazioni, che svaniscono quando si inizia l'ascolto di queste registrazioni di meta' anni ' 60.
Cavalli di battaglia, tutti, di Billie Holiday, che Chet Baker esegue col sottofondo di una sezione di sassofoni, di cui fa parte Seldon Powell e con una sezione ritmica composta da Hank Jones (piano), Connie Kay (batteria) e Richard Davis (basso). Gli arrangiamenti sono di Jimmy Mundy.
E Chet inizia da "Travelin' light" gia' deliziandoci con il suo canto. "Easy living", sempre cantata, e' di straordinaria lievita'. "The ole devil called love", "Crazy she calls me" e un "These foolish things" solo strumentale ci fanno ascoltare una tromba di una rotondita' anche superiore al consueto, specie nel secondo, bellissimo brano, facendoci chiedere per quale recondita ragione non sia stato scelto e incluso da Chet in altre performance e registrazioni. In "When your lover has gone" e "There is no greater love" il lirismo del canto di Chet svetta come sempre. Un "Don' t explain" strumentale conclude un album semplicemente squisito.
Sorge una curiosità spontanea: si incontrarono mai Chet e Billie? E subito una fantasia: che ne sarebbe uscito di una performance che vedesse assieme i due? E già ci immaginiamo la tromba di Chet, quella di questo disco in particolare, che contrappunta Billie...! Ma forse l'incontro di due animi di questa caratura sarebbe stato davvero oltre, qualcosa di impensabile.

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