16 marzo 2023

EVENTI - “E pensare che c’era Giorgio Gaber”. Ascoltiamo dallo stesso Scanzi il perchè di questo atto d'amore (libro+ piece teatrale) per questo grande artista.

 

Credo valga veramente la pena ascoltare Andrea Scanzi in questa affabulazione teatrale, così personale, così coinvolgente che InSarzana ha voluto ad ogni costo portare sul palcoscenico dell'Impavidi. Andrea Scanzi racconta Giorgio Gaber a teatro da ormai dodici anni. La pièce, voluta dalla Fondazione Gaber e dunque anzitutto da Dolores Redaelli e Paolo Dal Bon, doveva essere una data unica a Voghera nel febbraio 2011. Da allora l’ha messa in scena più di duecento volte in tutta Italia, e continuerà a farlo finché sarà possibile: guai a dimenticare Gaber. Non mancate!


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Nello stesso tempo la pubblicazione del libro assume un'importante valenza perchè il volume è nella sua prima parte il testo – esteso e arricchito – di questo suo spettacolo omonimo, e dunque la storia della carriera del Signor G. La seconda parte ospita invece una corposa antologia di pensieri e parole che intellettuali, artisti e appassionati famosi (Baglioni, Cremonini, Fossati, Guccini, Luporini, Vecchioni e tanti altri) hanno scritto appositamente per questo libro.



Ognuno ha raccontato il suo Gaber, e ognuno lo ha fatto meravigliosamente. Infine, alcuni aneddoti personali e qualche consiglio su come approcciarsi al corpus artistico di Giorgio Gaber e Sandro Luporini, sodalizio inscindibile che ha portato in Italia il Teatro Canzone e firmato capolavori indimenticabili: Chiedo scusa se parlo di Maria, Buttare lì qualcosa, Quando è moda è moda, L’illogica allegria, Io se fossi Dio, Qualcuno era comunista. Il signor G ha sempre rifuggito la dimensione canonica discografica. Dal 1970 ha frequentato pochissimo tivù e studi discografici e – dunque – non è facile avvicinarsi a lui. Non si sa da dove cominciare,  questo libro e il suo racconto in teatro vi aiuterà senz’altro.


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