Avevamo già sottolineato in un post passato le contraddizioni e la vuotezza delle stupide azioni che anche ieri si sono concretizzate, questa volta a Firenze, nel solito, demente tentativo di dare un senso ad una nuova "lotta" ecologica. Imbrattare i muri sembra aver sostituito nelle ultime generazioni il concetto reale di giusta protesta, di una confacente responsabilità che dovrebbe condensarsi, noi crediamo, in eque scelte di vita e sobri comportamenti quotidiani, praticando una nuova politica e una veritiera sensibilità, necessarie al momento che la società sta attraversando.
"Ma cosa cazzo fai, cretinetti". Nardella e i coppini ai dementi in cerca di 15 secondi di celebrità
di Guia Soncini da Linkiesta
Scusami, Dario. Tu non mi conosci, e ti starai chiedendo perché mi scusi. Io neppure ti conosco, e fino a ieri non m’era parso un problema: ho idea dell’esistenza e del profilo Instagram di fin troppi sindaci, abbastanza da avere deciso che i sindaci di sinistra simboleggiano il disastro culturale in cui grufoliamo. Sindaci che si mettono la mascherina rosa in pandemia così capiscono cosa significa essere donne, sindaci che suonano la chitarra in tv, sindaci che si fanno fotografare mentre leggono libri scritti da loro stessi. La cosa che dico più spesso è che sogno una città il cui sindaco non s’instagrammi e in cui venga raccolta la spazzatura: non ne ho ancora trovata una che unisca le due qualità, perlopiù i sindaci delle città italiane s’instagrammano moltissimo e puliscono pochissimo...
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