Assistiamo in questi giorni a tutta una serie di avvenimenti che hanno come sfondo la natalità. Non solo l'arrivo di sempre più immigrati non rappresenta un fatto negativo (come qualche asfittico e limitato ministro leghista vorrebbe faci credere) ma, nel loro regolamentato arrivo, sarà uno dei fattori importanti che, nel lungo termine (parliamo di decenni), ci aiuterà a mantenere in equilibrio socio-economico la nostra comunità (come già accade oggi).
Un altro anno è andato, la sua musica è finita, la popolazione non ritornerà
di Valerio Calzolaio da Ilbolive-Università di Padova
Ogni anno che passa ci troviamo in meno cittadini italiani sullo stesso territorio, con gli stessi confini. Quasi tutti i comuni e tutte le regioni hanno subito un ulteriore calo di popolazione, ormai siamo scesi sotto i 59 milioni, la tendenza al calo è confermata e non si arresterà né nel breve né nel medio periodo, forse non ci stiamo facendo i conti abbastanza, certamente a livello istituzionale politico, probabilmente anche a livello individuale comunitario. L’allusione alla famosa splendida canzone di Francesco Guccini Un altro giorno è andato sollecita piena contezza in riferimento alle scale temporali. Non sono ore o giorni quelli che ripetono lo stesso copione, nemmeno mesi o anni. Riguardo alle dinamiche della popolazione e all’eventuale denatalità occorre ragionare per decenni tutti abbastanza simili, si tratta di fenomeni profondi, ormai propri dell’intero mondo e non più solo dei paesi appagati di benessere...
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