Si avvicina, anche quest'anno, IL GIORNO DELLA MEMORIA e, come lo scorso anno, InSarzana invita, Sabato 27 gennaio alle ore 15, tutta la cittadinanza a partecipare ad un pomeriggio di riflessione presso il Monumento alla Deportazione, nel cimitero di Sarzana. Portate un ricordo, una poesia o semplicemente la vostra presenza. Seguirà presto un altro post per indicare con precisione (una mappa) dove è situato, all'interno del cimitero, il Monumento alla Deportazione. L'evento ha avuto il patrocinio del Comune di Sarzana. Nel frattempo, ci pare giusto cominciare a sottolineare questo momento particolare nel ricordo di tutti coloro che persero la vita nei lager nazisti o ne uscirono distrutti nel corpo e nell'anima.
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Il Monumento alla Deportazione nel cimitero di Sarzana |
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Come raggiungere il Monumento della Deportazione nel cimitero di Sarzana-clicca per ingrandire |
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Fernando Giannoni "Ivano" nel sanatorio dopo la liberazione |
Undici mesi nei campi nazisti hanno fatto si che nostro padre se ne andasse a cinquantadue anni senza mai averci raccontato ciò che aveva sofferto in quei luoghi dimenticati dal dio degli ebrei e dei cristiani. Ricordiamo lui e questa immensa tragedia nel tentativo di esorcizzare il nero di pece che si annida nei cupi meandri delle nostre coscienze.
Giorgio Giannoni
Io ci sono andato..di persona, la dove mio Padre ha cominciato a morire. Mi sono seduto in un posto inesistente, penso fosse in Boemia, un posto dove i bambini morivano e non c'era nessuno a contar loro una fola, morivano cosi presi dagli stenti. Neppure Tolstoi avrebbe potuto scrivere di loro, forse nessuno scrivera' mai di loro, che ancora gridano Madre e Padre, perchè li sono rimasti, nessun paradiso ha voluto quei bambini passati per il camino di Terezin...la loro rabbia avrebbe divorato le budella del dio degli Ebrei, plasmato nell'oro del faraone. Eppure io e mio Padre abbiamo mangiato carne in scatola cecoslovacca su un tavolino di una piazza socialista, ma quella carne sapeva di cenere e bruciava la bocca di lui....gia' morto di cancro dal millenovecentottanta. Poi si è alzato per fare una comunione che mi avrebbe impostato la vita nei secoli, ma quell'ostia è rimasta accanto ad un forno crematorio, dove un bambino cercava la sua origine prima di ritornare a casa. Tutto ha cominciato a sanguinare mentre PRIMO LEVI saltava la balaustra di casa...qualcuno di cui sentiva il canto lo aspettava in sinagoga...è ancora li, in fondo alle scale che prega. Non dimentico questo mio viaggio, ma è poca cosa questo mio impormi. Qualcuno ha camminato tra i morti, si è nutrito dei morti, io semplicemente voglio ricordarli, come ricordo il dolore di un padre mai padre e di tutte quelle ombre di bambini divorati dalla paura, che ho visto lassu' in Boemia, che sono rimasti, che sono li tra i camini che luccicano e il cielo di Dio.
Chi dimentica e chi nega non li vedra mai perchè ha il cuore nero di un carnefice.
Andrea Giannoni
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L'ingresso del campo di concentramento di Terezin (Repubblica Ceca) |
Térezin la città che Hitler regalò agli ebrei
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L'OLOCAUSTO
Le vittime totali dell’Olocausto ammontano, come stimato dallo United States Holocaust Memorial Museum, ad un numero compreso fra le 15 e le 17 milioni di persone.
- Ebrei (Jews) 42% – 6 milioni
- Polacchi, Ucraini e Bielorussi 22% – 3.5 / 4 milioni
- Prigionieri di guerra sovietici 20% – 3 milioni
- Politici 10% -1.5 / 2 milioni (inclusi 80./150.000 massoni; 7.000 miliziani anti-franchisti spagnoli; ecc.)
- Yugoslavi 3% – 320.000 / 350.000 (serbi); 20.000 / 25.000 (sloveni)
- Rom (Romania) 2% – 196.000 / 300.000
- Disabili 1% – 250.000 / 270.000
- Atri 1% – 5.000 / 15.000 (omosessuali); 1.900 (testimoni di Geova); piccoli gruppi di afro-europei; ecc.
- Per domandarsi qualcosa di più:
Olocausto: il punto di vista della psicologia archetipica
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Come raggiungere il Monumento della Deportazione nel cimitero di Sarzana-clicca per ingrandire |
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