Vorrei continuare a parlare di religione e a consigliare la lettura de IL GRANDE GIOCO DEL SAHEL,libro del quale ho parlato nel post precedente per far comprendere, cosa abbia rappresentato, nel passato e nella storia del mondo, un Islam moderato, comprensivo, compassionevole come quello sufi, che prese campo in tutta la fascia del Sahel, a partire da Senegal fino al Corno d'Africa, adattandosi con plasticità alle popolazioni di quei luoghi e permettendo, seppure con i limiti comuni ad ogni religione, una vita comunitaria migliore, più armoniosa e rispettosa dell'altro.
Prendendo spunto, allora, dalla nuova polemica del divieto dell'abaya nelle scuole francesi ( e cogliendo anche la confusione culturale e politica della sinistra francese e i sofismi cuturali interpretativi da parte delle minoranze) vorrei proporre la lettura di questa riflessione di Cinzia Sciuto per capire la confusione di interpretazione e di valutazione sul rapporto tra diversi in Italia dove, come in Francia, regole democratiche e libertarie sembrano smarrirsi difronte ad un relativismo che sorregge visioni del mondo patriarcali e misogene.
G.G.
Nell’indifferenza pseudoaccogliente avanza l’islam fondamentalista
di Cinzia Sciuto da Micromega
Rientrata da pochi giorni a Francoforte dopo un’estate trascorsa in Italia, un’immagine mi colpisce. Alla fermata del tram madre e figlia, entrambe coperte dal velo islamico, si affrettano per prendere il mezzo che sta per ripartire. La bambina non ha più di 8 anni. Sotto l’hijab (un modello disegnato apposta per bambine piccole) indossa un abaya, l’abito lungo fino ai piedi, che le rende piuttosto faticoso salire di corsa sul tram...
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