16 novembre 2022

LIBRI & LETTERATURA: Anche Jose Saramago, oggi, avrebbe cento anni

 


Ci sono tre celebri autori che presenziano nella nostra biblioteca con quasi tutti i loro libri . Tre grandi scrittori (seguiti soprattutto da mia moglie) non italiani, come Yukio Mishima, Salman Rushdie e Josè Saramago. E proprio quest'ultimo, come ieri per Francesco Rosi, ricade nell'anniversario centenario di quest'anno, essendo nato il 16 novembre 1922 in una piccola cittadina del Portogallo.


Dunque non possiamo non dire due parole su Josè Saramago e i suoi libri. Quando uno scrittore viene insignito del Nobel, evidentemente ci troviamo difronte alla grande letteratura, sebbene ottenere questo prestigioso riconoscimento non esclude, ovviamente, la grandezza di altri autori meno fortunati o poco considerati (uno su tutti Italo Calvino). Ho letto due splendidi romanzi di Josè Saramago che mi hanno colpito e spinto alla loro lettura per quella proposizione fantastica e allegorica che, letteralmente, trasuda dal suo scrivere. Il primo è La zattera di pietra,.nel quale la visonarietà raggiunge vette altissime per l'idea di fondo della penisola iberica che possa staccarsi dal continente europeo e si allontani nell'oceano per diventare una sorta di isola. "Cerbère, sui Pirenei Orientali, improvvisamente si spacca la terra, seminando panico e terrore tra gli abitanti. Non si conoscono le cause, ma ben presto si crea lungo tutto il confine tra Francia e Spagna una frattura così profonda che la Penisola iberica resta disancorata dal continente europeo e, trasformatasi in un'enorme zattera di pietra, inizia a vagare nell'Oceano Atlantico, verso ignoti orizzonti e destini. Sulla zattera, che rischia di speronare le Azzorre, i protagonisti sono costretti a fare i conti con la loro favolosa e fatale condizione di naviganti, in un clima di sospesa magia, tra eventi miracolosi e oscuri presagi. Le antiche rivali, Spagna e Portogallo, da sempre tenute ai margini dell'Europa, ora che non sono più vincolate a essa potrebbero dirigersi verso l'Africa e le Americhe, cui le lega un antico patrimonio comune di lingua e cultura" (da Wikipedia).

 E il secondo Cecità (che mi ha ricordato il bel romanzo fantascientico dell'inglese John Wyndham Il giorno dei trifidi nel quale l'umanità diventa cieca per una pioggia di meteore), un immenso capolavoro, vera metafora del vivere di oggi rappresentato da una umanità impersonale che, da un giorno all'altro perde la vista, facendo emergere i veri drammi dell'essere umano. Un libro rappresentativo di stili e concezioni letterarie innovative che lasciano stupefatti per profondità e arditezza d'intenti dove lo stesso scrittore, nel discorso fatto in seguito all'assegnazione del Premio Nobel, ha sottolineato come la società contemporanea sia cieca poiché si è perso il senso di solidarietà fra le persone.

Non potendo, per ovvi motivi (la mia ignoranza, in primis) addentrarmi su un terreno letterario così pregnante e denso lascio la parola a Martina Ostinelli che proprio qualche giorno fa ha proposto, in un articolo su Il Libraio.it, la figura di Saramago e della sua storia letteraria. Buona lettura.


José Saramago: metafore e allegorie per raccontare la modernità


di Martina Ostinelli da Il Libraio.it

In occasione del centenario della nascita di José Saramago, autore portoghese dallo stile inconfondibile e dall’ironia pungente, ricordiamo alcune delle sue opere più significative: dagli esordi de “La vedova” passando per il celebre “Cecità” e arrivando alle scene surreali di opere come “Le intermittenze della morte”. Saramago è stata una voce in grado di parlare di diverse epoche storiche, ma anche del presente: celebri e discussi sono i suoi scritti, raccolti ne “Il Quaderno”, in cui muove una tagliente critica alla politica contemporanea. Premio Nobel per la Letteratura nel 1998, lo scrittore portoghese ha sempre descritto la realtà in maniera veritiera, celandola spesso dietro allegorie e metafore… – Un viaggio nella sua vita e nei suoi libri...

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