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La Prof.Francesca Bello e il Prof. Egidio Banti |
Ci sono incontri che lasciano il segno, e quello di ieri pomeriggio nella sede di InSarzana si è rivelato come uno dei più interessanti ed emozionanti.
Non una semplice presentazione, dunque, ma un excursus totale che poneva in essere proprio la necessità di parlare diversamente di quello che non è un semplice narratore ma un poeta come Ceccardo Roccatagliata Ceccardi che, come tutti i poeti (potremmo aggiungere, di questa importanza) abbisogna, nel raccontarlo, di elementi stranianti, di dettagli obliqui, di esperienze personali quando si dispiega l'essenza e la corposità di una vita e di un'opera poetica. E' per questo che rimandiamo alla registrazione video presente nel canale You Tube di InSarzana per cogliere fino in fondo l'importanza di questo poeta, vero antesignano della poesia moderna e la modalità di interpretazione del personaggio da parte della Prof.ssa Bello e del Prof. Banti.
Tuttavia non possiamo esimerci, per quanto sia difficile, almeno raccontare l'emozione che ci ha pervaso, i momenti di commozione nei racconti personali della Bello che, incalzata dall'amico Banti, univa stralci della propria vita personale con quella del poeta, esprimendo con le parole quello che la struttura del libro già evidenziava con la sua forma epistolare: raccontare Ceccardo Roccatagliata Ceccardi immedesimandosi nel poeta, immaginandosi lettere che lui scriveva a destinatari apparenti e in questa ricostruzione trarre, come lei ha scritto nella prefazione: " un bilancio intimo e intimistico di tutta una vita della cui precarietà si ha la consapevolezza".
Ancora le parole della Bello:" Perchè Ceccardo, perchè proprio lui?". Perchè è un idealista, un sognatore, uno che ha rinunciato al proprio interesse per i propri ideali , ma soprattutto perchè in vita non ha mai avuto quel riconoscimento che gli era dovuto, pur essendo un grandioso poeta e prosatore". Alla fine, quando tutto l'uditorio (che ha partecipato attivamente con le proprie domande ai relatori) pensava che il "racconto" fosse terminato, si è invece assistito ad una incredibile performance da parte di Andrea Giannoni, musicista e attore che, come per magia (e come regalo alla Bello di cui è amico di lunga data) si è letteralmente trasformato nel poeta Ceccardo, recitando alcuni emozionanti momenti della sua dilaniata quotidianità per terminare, nella commozione generale, con alcuni versi di una bellezza totalizzante. Tra applausi e lacrime si è concluso il pomeriggio con la consapevolezza della necessità di ricordare sempre la nostra cultura, la nostra memoria, di coltivarla nei libri, negli incontri e trarne qelle emozioni di cui l'essere umano ha sempre e comunque bisogno.
InSarzana
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