28 ottobre 2024

EVENTI DI INSARZANA-IL MONUMENTO RITROVATO Deportazione e musica: una sublime risposta alla violenza LE QUATUOR POUR LA FIN DU TEMPS

Olivier Messiaen e gli altri musicisti
nello Stalag di Gorlitz nel 1941
 

Ci sono momenti straordinari nella vita delle persone che sembrano voler arginare, circoscrivere, il male più terribile intorno a noi. Sono balenii di emozioni inarrestabili, forze che dal profondo emergono anche nei momenti più bui in una sorta di lotta per la liberazione della parte migliore dell'essere umano, anche quando il nero più assoluto invade il presente, lo impregna di violenza e di prevaricazione, lo rende quotidianità ed esecrabile consuetudine. Ciò che accadde nel campo di concentramento  VIII A a Gorlitz, ai confini tra Germania e Polonia, il 15 gennaio del 1941 possedeva i crismi del miracolo.


Quatuor pour la fin du temps

da Flaminio on line

Stalag di Görlitz, in Slesia: una cittadina che oggi segna il confine tra Germania e Polonia. L'organizzazione militare tedesca aveva assegnato a quel campo il numero identificativo VIII A. Una lapide all'ingresso, scritta in polacco, ricorda che dal 7 settembre 1939 all'8 maggio 1945, quando sei giorni dopo la resa della Germania il campo venne liberato dall'esercito russo, transitarono lì centoventimila prigionieri di guerra: "L'elevato numero di morti era causato dalla fame, dal freddo, dalle malattie e dai brutali omicidi commessi dai responsabili".

Durante il periodo della permanenza di Olivier Messiaen, i prigionieri erano per la maggior parte Francesi e Polacchi, con dei Belgi e dei Serbi; verranno poi gli Inglesi, i Russi, gli Statunitensi. Dopo l'8 settembre 1943, anche molti Italiani; con intento punitivo, furono sistemati nelle baracche già assegnate ai Russi.

La sera di mercoledì 15 gennaio 1941, mentre la temperatura esterna oscillava attorno ai 15 gradi sotto zero, nella baracca 27 B e per un pubblico formato da cinquemila compagni di prigionia, è stata creata una musica che evoca e annuncia la "Fine del Tempo". Composta durante la segregazione e, come ricorderà l'autore, "scritta per i musicisti e gli strumenti che avevo, per così dire, sotto mano; pianoforte, violino, violoncello, clarinetto".

Il pianoforte era un modesto verticale e molti tasti della parte destra, dopo essere stati percossi, restavano abbassati. Al violoncello mancava una corda.

Così Messiaen descrive il proprio arrivo allo Stalag: "Come tutti gli altri prigionieri, dovetti spogliarmi. Nudo com'ero, continuavo a stringere, con uno sguardo spaventato, un sacchetto che conteneva tutti i miei tesori. E cioè una piccola libreria di partiture d'orchestra in formato tascabile che sarebbero state la mia consolazione quando, come gli stessi Tedeschi, avrei sofferto la fame e il freddo. Questa eclettica, piccola libreria, andava dai Concerti Brandeburgesi di Bach alla Suite lirica di Alban Berg".

Messiaen, il già celebre violoncellista Etienne Pasquier e il clarinettista Henry Akoka vengono catturati insieme nel giugno 1940. Dopo tre settimane trascorse in un campo nei pressi di Nancy sono destinati a Görlitz, dove incontrano il giovane violinista Jean Le Boulaire, prigioniero anche lui dall'inizio dell'estate 1940, catturato negli ultimi giorni che precedettero la vittoria tedesca, la resa della Francia, la proclamazione dell'armistizio, firmato il 25 giugno 1940.

Messiaen e Pasquier verranno liberati nel febbraio 1941, in quanto ritenuti "soldati musicisti". Uomini, cioè, chiamati alle armi per suonare nelle bande militari più che per combattere. Qualifica non riconosciuta a Le Boulaire - non era noto come Messiaen e Pasquier, non poteva dimostrare di svolgere un'attività di musicista professionista come Akoka - che dovette attendere ancora qualche mese.

Anche Akoka era pronto a saltare sul camion che avrebbe riportato in Francia i "soldats musicien", ma all'ultimo istante un ufficiale tedesco gli intimò di scendere. Alla sua meraviglia, il militare rispose: "Ebreo".

Il 3 ottobre 1940 il governo collaborazionista di Vichy aveva preso le prime misure contro i cittadini francesi di religione ebraica: "Devono ritenersi esclusi dai diritti elettorali, da posizioni di responsabilità nel servizio civile, giudiziario, dal servizio militare; dalle posizioni che possano influenzare la vita culturale (insegnamento nelle scuole pubbliche, attività giornalistica o editoriale, direzioni di film o di programmi radio)". Ad Akoka non restava che la fuga: era del resto convinto che "un prigioniero, è fatto per evadere". Fuggì senza nulla, ma mai avrebbe rinunciato al suo clarinetto. Dal 1943 si unì alla Resistenza francese. Non rivedrà più suo padre [Abraham]: arrestato dalla polizia francese il 13 dicembre 1941, venne rinchiuso nel campo di Pithiviers. Il 23 settembre 1942 raggiunse con altri mille ebrei francesi Auschwitz. Sessantacinque uomini vennero destinati a diversi lavori nel Lager, gli altri furono gasati nei giorni immediatamente successivi. Abraham Akoka era tra questi.

Finita la guerra, tornati alle loro attività, i primi interpreti del Quartetto non si rivedranno più, tutti e quattro insieme; né, tutti e quattro insieme, lo suoneranno ancora. Etienne Pasquier morirà il 14 dicembre 1997 in una casa di riposo a Neuilly-sur-Seine. Jean Le Boulaire, che abbandonerà presto la musica, diventando attore di teatro e di cinema col nome d'arte di Jean Lanier, venne colpito da un ictus e morì il 9 agosto 1999. Henry Akoka era stato il primo ad andarsene. Nel 1971, raggiunta l'età della pensione e lasciata l'Orchestre Philharmonique de Radio France, iniziò ad aiutare la moglie Jeannette nella gestione della loro farmacia di Parigi. Morirà di cancro il 22 novembre 1975.


Quatuor pour la fin du temps


Musica: Olivier Messiaen (1908 - 1992)

  1. Liturgie de cristal
  2. Vocalise, pour l'Ange qui annonce la fin du Temps
  3. Abîmes des oiseaux
  4. Intermède
  5. Louange à l'éternité de Jésus
  6. Danse de la fureur pour les sept trompettes
  7. Fouillis d'arcs-en-ciel, pour l'Ange qui annonce la fin du Temps
  8. Louange à l'immortalité de Jésus

Organico: violino, clarinetto, violoncello, pianoforte
Composizione: Campo di concentramento di Görlitz, 1940
Prima esecuzione: Görlitz, Campo di concentramento, 15 gennaio 1941
Prima esecuzione pubblica: Parigi, Théâtre des Mathurins, 24 giugno 1941
Edizione: Durand & Cie, Parigi, 1942



Messiaen - Quartetto per la fine del mondo - 
1-Liturgia di cristallo



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