28 ottobre 2024

GLI EVENTI DI INSARZANA-IL MONUMENTO RITROVATO : RISIERA DI SAN SABBA L'atroce storia dei luoghi riportati sul monumento

 


 
Ricordiamo la nuova inaugurazione del MONUMENTO ALLA DEPORTAZIONE che avverà in due momenti distinti, giovedi 31 ottobre 2024.

Il primo, alle ore 10,30 nel Cimitero comunale di Sarzana, Via Falcinello 1, con l'inaugurazione vera e propria.

 Il secondo, alle ore 18,30, nei locali dello Spazio Espositivo dell'Associazione artistica Factory in Via Fiasella 64 con la presentazione della mostra d'arte ispirata al monumento stesso. Nell'avvicinamento all'evento vogliamo sottolineare alcuni particolari di questo manufatto che risale alla fine degli anni'70, eretto su progetto dell'architetto Gianfranco Damiano, e che venne voluto dalla allora consigliatura sarzanese presieduta dal sindaco Anelito Barontini.


                                  

Immagine stilizzata del Monumento

Il monumento voleva ricordare il dramma della deportazione di massa a partire dalla seconda guerra mondiale fino a quegli anni '70 di fine decennio (tragedia, ahimè, continuata ancora oggi, con perfido slancio) e dunque, come si può osservare nell' immagine stilizzata sopra riportata, è composto da cinque lastre di cemento armato poste in verticale che riportano i nomi di altrettanti luoghi di violenta e terribile deportazione (dai tristemente noti luoghi dell'Olocausto come Treblinka e Auschwitz ai profughi della Palestina e dell'eccidio di Tal Al Zatar, dai rinchiusi cileni nello stadio di Santiago del Cile durante la dittatura di Pinochet al tristissimo, e per certi versi eclissato, campo di concentramento italiano della Risiera di San Sabba, istituito a Trieste nel 1943) La sesta lastra, orizzontale, riportava la dedica in varie lingue a tutti coloro che avevano subito questo atroce martirio.  

Vorremmo, allora, ricordare qualcosa della storia di questi luoghi e di quanto vi avvenne.

                                 

LA RISIERA DI SAN SABBA

La Risiera di San Sabba: un libro di memorie mai sfogliato


di Micol Villa da  laricerca.loescher.it/

Un breve, intenso viaggio tra le testimonianze scritte degli internati nell’unico campo di concentramento e sterminio nazista presente in Italia: per provare a capire, e – soprattutto – per non dimenticare.

Ci sono alcuni viaggi che partono in maniera assolutamente ordinaria per poi prendere un decorso inaspettato. Così è avvenuto per me nell’estate 2022 durante un soggiorno in Friuli-Venezia Giulia, che mi ha portata alla scoperta di Trieste e della Risiera di San Sabba. Proprio da questa visita è scaturito in me il desiderio di conoscere meglio le vicende di quel luogo carico di storia e di dolore, ma anche, singolarmente, di letteratura. Ne ho dunque tratto argomento per la mia tesi di laurea[1], che si è soffermata soprattutto sulle testimonianze letterarie (nel senso più ampio del termine: si va dai graffiti alle lettere d’amore, alle testimonianze processuali…) in lingua italiana, che in qualche modo sono legate a questo particolare contesto. Testimonianze che – un po’ sorprendentemente – erano state fino ad allora trascurate dagli studiosi, soprattutto per quanto concerne la loro raccolta e organizzazione sistematica (preciso che esisteva solamente un catalogo contenente graffiti, messaggi e lettere della Risiera, dal titolo Scritte lettere e voci: tracce di vittime e superstiti della Risiera di San Sabba, realizzato dal Civico museo della Risiera di San Sabba in collaborazione con il Comune di Trieste nel 2014 in occasione di una mostra)...


PER APPROFONDIRE: 

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