31 dicembre 2022

BUON ANNO A TUTTI DA PARTE DI INSARZANA: A " New Year's Prayer" by Jeff Buckley

 


L'ultimo giorno dell'anno. Il primo dell'anno successivo. Una mistica esistenziale. Ventiquattro ore dedicate a quell'ultimo minuto di passaggio carico e denso di un significato recondito e dissacrante. Vera epica delle nostre paure, della morte dietro l'angolo, atteso con millantato divertimento per raggiungere l'atteso sospiro dell'altro minuto, quello iniziale che ci illumina, ci sorregge, ci spinge a rialzarsi, a scalare con fatica i gradini del tempo trascorso, dell'anno inabissato, già perso, già dimenticato e raggiungere l'effimero piano di un'altra giravolta dove l'entropia ci sorride perversa e beffarda spalancando al nostro sguardo la luce della realtà. Jeff Buckley, in quel brano quasi arabeggiante e misterioso, intitolato"New Year's Prayer", pubblicato dopo la sua morte, ci invita ad andare oltre, a guardare avanti. In fin dei conti ciò che carichiamo di umani significati è l'ultimo istante di un infinito giro di un pianeta, intorno al sole e a se stesso. Buon anno nuovo a tutti noi, suo inconsapevole equipaggio.





New Year's Prayer 

Ooh, cadi nella luceOoh, fall in lightCadi nella luce, cadi nella luceFall in light, fall in lightCadere nella luceFall in light
Non provare vergogna per quello che seiFeel no shame for what you areNon provare vergogna per quello che seiFeel no shame for what you areNon provare vergogna per quello che seiFeel no shame for what you areNon provare vergogna per quello che seiFeel no shame for what you areNon provare vergogna per quello che eriFeel no shame for what you wereCome il midollo nelle tue ossaAs the marrow in your bonesCadere nella luceFall in lightNon provare vergogna per quello che seiFeel no shame for what you areNon provare vergogna per quello che seiFeel no shame for what you areSentila come una cascataFeel it as a waterfallCadere nella luceFall in light
Ooh, cadi nella luce, cadi nella luce, cadi nella luceOoh, fall in light, fall in light, fall in lightOoh, cadi nella luce, cadi nella luce, cadi nella luceOoh, fall in light, fall in light, fall in lightCresci alla luceGrow in light
Stai assolto dietro la tua sedia elettrica, ballandoStand absolved behind your electric chair, dancingStai assolto dietro la tua sedia elettrica, ballandoStand absolved behind your electric chair, dancing
Oltre il suono nel suonoPast the sound within the soundOltre la voce nella vocePast the voice within the voiceAh ah ah ahAh-ah-ah-ah
Esci dal tuo ufficio, corri oltre il tuo funeraleLeave your office, run past your funeralLascia la tua casa, la macchina, lascia il tuo pulpitoLeave your home, car, leave your pulpitUnisciti a noi nelle strade dove noiJoin us in the streets where weUnisciti a noi nelle strade dove noiJoin us in the streets where weNon appartenere, non appartenereDon't belong, don't belongQui sotto le stelleHere under the starsGettare luce, oohThrowing light, oohAutunnoFall
Ooh, cadi nella luce, cadi nella luce, cadi nella luceOoh, fall in light, fall in light, fall in lightOoh, cadi nella luce, cadi nella luce, cadi nella luceOoh, fall in light, fall in light, fall in lightCresci alla luceGrow in light

Nato come poema che Jeff Buckley ha letto alla “New year’s day poetry marathon” di New York il 1° gennaio 1995, la canzone gira sul concetto che il primo dell’anno ci ripromettiamo di cambiare, per diventare qualcosa che probabilmente non saremo mai. Buckley esorta invece ad accettarsi per come si è, ad autoassolversi senza vergogna perché non sarà un cambio di anno a migliorare o peggiorare la propria personalità, anzi. Il pezzo ha un sapore quasi di mistica beatlesiana che, per le atmosfere e gli effetti utilizzati, strizza l’occhio anche a un certo tipo di trip hop e ai Siouxsie and the Banshees di Tattoo. La registrazione risale al 1996/97, con Tom Verlaine dei Television alla produzione: avrebbe dovuto far parte di un album chiamato My Sweetheart the Drunk. Con la morte di Buckley il pezzo finirà nella raccolta di inediti Sketches from My Sweetheart the Drunk del 1998. Buckley non cita mai nel pezzo l’anno nuovo, ma l’intento è quello di levarselo di mezzo come evento ansiogeno per lasciare spazio a una liberazione personale espressa sotto forma di preghiera, non tanto verso un Dio ma verso noi stessi( da Rolling Stones)

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