Questo post chiude idealmente il trittico che abbiamo voluto condividere per il 25 aprile 2023, Festa della Liberazione: dagli auguri per la ricorrenza ad un consiglio di lettura, fino all'ascolto di DUE BRANI della nuova fatica musicale di Vinicio Capossela, l'album "Tredici canzoni urgenti", perfettamente adatte al momento.
Il primo brano si intitola "Voi che passate il testimone" ed è dedicato alle staffette partigiane. In merito al titolo e all’idea del suo spettacolo Vinicio Capossela racconta:
“Su un muro di cemento lungo la pista ciclabile di Scandiano (Re) nella biciclettata del 25 aprile scorso ho visto dipinti una trentina di nomi di donne. Nomi che oggi non si usano più, soppiantati da altri, più alla moda. Nomi che difficilmente avevano un onomastico, figli piuttosto dell’amore per la letteratura, l’opera e il teatro, nomi che da soli ci parlano di un’altra Italia, l’Italia della resistenza e del dopoguerra.
Sul muro era scritto: ‘omaggio alle staffette partigiane’.
Il ruolo avuto dalle donne nella resistenza è fondamentale, e non abbastanza riconosciuto. Tra le azioni che hanno svolto c’è stata soprattutto quella di fare guerra alla guerra.
Di conservare e tenere vivo ciò per cui la vita vale la pena di essere vissuta: il valore stesso della vita.
Quel loro farsi madri, figlie, sorelle e compagne dell’umanità ci sia d’esempio e ci sorregga ora che sentiamo il mostro risorgere sotto i nostri piedi ed è necessario passare il testimone. Noi tutti abbiamo ricevuto un testimone (e la parola martire in greco significava testimone), come in una lunga staffetta in cui si corre per l’affermazione della cultura della vita su quella della morte.
Una corsa che non è il fine ma il mezzo, perché mai su questa terra la pace e la giustizia e l’affrancamento dal bisogno saranno dati per acquisiti, ma sempre ci sarà da tenerli in vita lottando, a partire dalla nostra coscienza.
Vinicio Capossela - Staffette in bicicletta (feat. Mara Redeghieri)
[Strofa 1: Vinicio Capossela]
Vanda, Gina
Rina, Rosina
Bruna, Antonia, Elisabetta
La staffetta in bicicletta
Pompa cuore
Il sangue ancora
Batti cuore, batti nel cuore
La staffetta in bicicletta
Serafina, Alice, Anita
Passa il ferro, l'arma, la vita
Passa il testimone
Che arrivi fino a noi
Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l'aria quando corre in bicicletta
Questa è la libertà: azione e responsabilità
[Post-Ritornello: Vinicio Capossela & Mara Redeghieri]
Guardo i vostri nomi che sanno di bucato
Che sanno di un altro paese
Di aspirazioni migliori in cui è venuto naturale
Prendere parte e da che parte stare
[Strofa 2: Mara Redeghieri]
Iside, Nelda
Natalina
Adriana, Stella
Ada, Armina
La staffetta in bicicletta
Emma, Zaira
Alma, Corina, Vincenzina
Desdemona, Lina
La staffetta in bicicletta
Baluardo di civiltà
Testimoni di umanità
Fiori sulle sepolture
E cure, cure
Per fare guerra alla guerra
Dispacci nascosti nei bigodini
E poi guanti e maglioni
Filati e calzini
E nomi di martiri in cornici
Arrotolati nelle canne delle bici
[Strofa 3: Vinicio Capossela, Mara Redeghieri, Vinicio Capossela & Mara Redeghieri]
Ada, Gina
Agnese, Armida
Che scrivete una storia minore
Di partecipazione
Un litro di latte
Un pezzo di pane
Un chilo di carbone tolto al nemico
È fermare l'occupazione
Resistenza, latitanza
Corrimi dietro, corri veloce
Non dire parole
(Non dire parole, non dire parole
Non dire parole)
E non dire parole
Voi che passate il testimone
Perché arrivi più avanti
Perché arrivi fino a noi
Che ancora abbiamo da resistere
Al mostro e le sue fauci
Sepolte ai nostri piedi
Per fermare la guerra
Per fermare ogni guerra, insegnateci
Voi madri, figlie
Sorelle, compagne dell'umanità, ricordateci
[Ritornello 2: Vinicio Capossela & Mara Redeghieri]
Come il vento di primavera
Non si ingabbia nella rete
Come i vostri capelli, come i sorrisi
Come l'aria quando corre in bicicletta
[Outro: Vinicio Capossela & Mara Redeghieri, Vinicio Capossela]
Questa è la libertà: azione e responsabilità
Voi che di voi dite che
Non vi sembra d’aver fatto granché
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Il secondo brano s’intitola La parte del torto e prendendo in prestito un aforisma di Brecht («Ci sedemmo dalla parte del torto perché tutti gli altri posti erano occupati») denuncia il cortocircuito di valori in cui versa la nostra società, allorché una frase manifesto di una certa appartenenza politica, viene utilizzata dalla fazione opposta e ribaltata di significato in favore della facile ricerca di consenso:
Vinicio Capossela - La parte del torto
La politica di oggi ha smesso di fornire visioni, utopie, forme di vita eterna, idee di avvenire e di divenire. Ora si è specchiata e abbassata all’individuo, al suo strettissimo campo di azione. Se Brecht poteva dire che «dato che i posti buoni erano occupati, ci siamo seduti dalla parte del torto», ora il torto non è più appannaggio delle forze che lottano per la libertà. La sinistra, cedendo il ruolo di difesa dei lavoratori, dei senza diritti e degli ultimi che le sarebbe stato proprio, ha lasciato libero il campo a forze che si sono prese anche la parte del torto e, fomentando la paura dell’altro, hanno portato a una deriva in cui il torto è torto anzitutto contro il senso di umanità. La parte del torto, oggi orgogliosamente rivendicata da destra, è ormai quella in cui ci siamo messi tutti, in una lotta di mera contrapposizione che vanifica e neutralizza il concetto stesso di “parte del giusto”.
Vinicio Capossela
TESTO di LA PARTE DEL TORTO
Non c'é parte del giusto
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