Credo che i miei primi ricordi musicali ancora capaci oggi di commuovermi quando, casualmente, mi capita di ascoltarli, siano Arrivederci di Umberto Bindi e Banana Boat di Harry Belafonte, uno strano connubio che affonda le proprie radici da qualche parte alla radio o nella prima televisione di casa in quei lontani anni 50-60.
Dunque qualche parola bisognerà pur dirla, non fosse altro che Harry Belafonte, andandosene alla bella età di novantasei anni, ha trascorso una vita dove musica, impegno politico e umanitario si sono incrociati indissolubilmente, rimandandoci la figura di un uomo che ha saputo insegnarci qualcosa di più che non solo la bellezza della sua musica. Verrà sicuramente ricordato, con i suoi amici Martin Luther King e Sydney Poitier, come un grande lottatore sulla difficile strada dei diritti civili e della dignità dei neri d'America e non solo. Cosa c'è meglio di un blues per salutarlo? Addio Harry e grazie
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