12 settembre 2023

SCUOLA: Ritornare a scuola. Brevi pensieri per insegnanti

 

"Il nostro maestro è alto, senza barba e con i capelli grigi e lunghi, e ha una riga diritta sulla fronte; ha la voce grossa, e ci guarda tutti fisso, l'un dopo l'altro, come per leggerci dentro; e non ride mai..." Cuore, 1886 E. De Amicis

Il primo giorno di scuola ha sempre suscitato, negli studenti di ogni età, un qualcosa di speciale, una via di mezzo tra la coercizione, l'obbligo ineludibile ma anche voglia di ritrovarsi, di essere nuovamente insieme tra i banchi.

L'incontro con l'insegnante, per noi di una scuola "antica", rimaneva comunque su piani di separazione gerarchici ben definiti che oggi, invece, mi paiono essere meno definiti, più liquidi in sintonia con un approccio più aperto e comprensivo nel rapporto scolastico di tutti i giorni. Ecco, allora, una sorta di abecedario rivolto ai docenti odierni da parte di un loro collega per affrontare al meglio quello che è uno dei più difficili lavori che si conoscano: l'attività e l'ufficio dell'insegnare. Buona lettura


Ritornare a scuola. Brevi pensieri per insegnanti


di Daniele Lo Vetere da La Letteratura e Noi

Ho provato a fissare alcuni punti fermi per questo inizio d’anno scolastico, per chiarirli innanzitutto a me stesso. Sono brevi pensieri, tutti, in futuro, da articolare. Sono (relativamente) indipendenti e possono perciò essere letti uno dietro l’altro o autonomamente l’uno dall’altro.

1) Lasciar essere i giovani

Si parla molto dei giovani e di quello che la scuola dovrebbe fare per loro, adeguandosi alle “nuove esigenze” formative. Ma le nostre società hanno l’esagitazione di quegli individui ansioso-depressivi, che, per scaricare fuori di sé l’angoscia, parlano a raffica o si impegnano iperattivisticamente in cento progetti. Ho l’impressione che più parliamo di giovani, meno li “lasciamo essere” davvero. Sono sempre esposti alla luce di adulti petulanti che prefigurano al posto loro il mondo. Come recita un recente libro: sii te stesso, ma a modo mio...

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