25 gennaio 2024

ABORTO: Vade retro, Satana

Una scena del film L'Esorcista 
 

Dovremmo, per forza di cose, imprescindibilmente e paradossalmente, adottare i loro stessi metodi ecclesiali per allontanare da noi simili personaggi, cosidetti pensatori conservatori che hanno come slogan la frase "Diamo idee all'Italia sovrana".


Come nella scena dell'Esorcista di lontana memoria, dobbiamo allontanare da noi il maligno, aduso oramai a vomitare, come nel film, rigurgiti verdastri di ragionamenti e prese di posizione perversi ed edulcorati. E con l'uso degli armamentari necessari di una visione scientifica, carica di certezze politiche e sociali, dovremmo urlare "Vade retro  Satana!", sebbene siano proprio loro i depositari taumaturgici di una controriforma del nuovo millennio, pronta a scattare per annullare la legge sull'aborto e impedire la costruzione di quella sull'eutanasia. Il vocio indistinto di bassi leghisti che vogliono distruggere lo Stato si mescola, indistinto e disarticolato, con i saluti romani guidati dai logori istinti di potere e di violenza di altri gruppi, persi nella voglia di turpi passati, volgari e assassini. Siamo dunque circondati da una marea montante di idee fuorvianti e violente, dai rigurgiti insensati di principi filosofici atti solo a cancellare, con la loro mistificante saggezza, quei faticosi percorsi illuminati da una Costituzione sempre più sull'orlo di una crisi di nervi, di credibilità, di saggezza perduta. 

L'articolo che segue mostra inevitabilmente a noi che ancora mostriamo un briciolo di equilibrio, di sensata illusione verso un buonsenso esistenziale di antica nascita, che abbiamo faticosamente ricordato le turpitudini di passati nefasti e faticato per costruire un'Italia migliore, più aperta, più empatica che la tracimazione di un intero governo e di nuove generazioni verso insani traguardi è ampiamente iniziata. Non è più tempo di accettare questa discesa nel maelstrom, non è più tempo di tergiversare. Loro non aspetteranno più la nostra ignavia.

  

 «L’aborto non è un diritto». Il convegno della Lega alla Camera

da Rolling Stones

Contrordine, signori: «L’aborto non è un diritto». Ma come? Lo dice un convegno organizzato dalla Lega e andato in scena ieri addirittura alla Camera dei Deputati, a Montecitorio. Non è una novità che al governo ci siano esponenti ostili alla legge 194, quella che sancisce il diritto all’interruzione di gravidanza, come tra l’altro avevano testimoniato, lo scorso anno, varie uscite di Eugenia Roccella, Ministra per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità. Lei, però, si era fermata un attimo prima: «L’aborto è un diritto… purtroppo». Stavolta non lo proprio è, anzi. «Anche nei casi più tragici, come quelli di stupro, non è mai giusto». Tutto vero, scritto nero su bianco nel depliant sull’incontro circolato ieri nella sala conferenze della Camera, come riporta oggi Repubblica...

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Se volete bearvi dell'intero scritto dell'autrice, citata nell'articolo e presente alla conferenza stampa, Maria Alessandra Varone, accomodatevi: 

Breve critica filosofica all’aborto e all’eutanasia

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