EVENTI IN SEDE: Un breve commento dell'incontro con Alessandro Zannoni e il video dell'evento
Un piccolo numero di appassionati amici e lettori ha seguito, mercoledì scorso, l'incontro con Alessandro Zannoni nella sede di InSarzana.
Dobbiamo, ancora una volta, sottolineare il ridotto interesse dimostrato dalla maggior parte dei nostri concittadini nel voler partecipare ad un pomeriggio che, oltre che culturale, si è dimostrato essere carico di pathos e di umanità. Evidentemente, nell'era dei social, il contatto umano ed i faccia a faccia con la realtà sono stati traslati lungo i corridoi della rete con la conseguenza, banalmente preferita, di conoscere le cose nella maniera più rapida possibile, etichettarle con velocità (molte volte senza neppure leggerla) e fornire dei like di conforto, a necessaria dimostrazione del proprio passaggio e a sublimazione del proprio io. Si potrebbe affermare che, in questi tempi obliqui, una sana curiosità sia venuta meno. Non è necessario, infatti, essere professori o studiosi a vario livello per farsi smuovere dal desiderio di vedere o sapere e la cultura, in qualunque sua forma e prima di una sua scoperta, ha bisogno, a mio avviso, di una spinta personale da trovare dentro se stessi. C'è poi un risvolto "campanilistico" che va al di là del fatto che lo scrittore o un qualunque artista locale possa piacere o non piacere, ed è quello di appartenenza allo stesso luogo, alla stessa comunità nella quale ci si incontra, dove si parla ogni giorno e dunque occasioni come queste permettono di mettere a fuoco anche i luoghi, le amicizie e le frequentazioni della nostra quotidianità. Ognuno, ovviamente, è indiscutibilmente padrone delle proprie azioni, tuttavia questa inevitabile omologazione moderna, carica di pervasiva elettronica rende sempre più difficile confrontarsi realmente con i più disparati temi, compiendo quel rito catartico di guardare negli occhi dell'interlocutore quando si esprimono le proprie idee e le proprie valutazioni. Proprio quello che è accaduto mercoledi, quando le domande, le simpatiche insinuazioni, i sorrisi di Eleonora Giannoni sono state capaci di "accendere" il dialogo sulle parti più nascoste e più intime di uno scrittore. Ne è scaturito un excursus su molte angolazioni della poetica e del personale di Alessandro Zannoni, andando ben oltre alla presentazione del nuovo libro. Le successive domande del pubblico presente hanno poi permesso di interagire in amicizia con uno scrittore/sceneggiatore capace di mettere a nudo le proprie origini, i rapporti con la famiglia e i suoi mentori, la fatica di uscire dall'anonimato e la continua ricerca di una perfezione umana e formale necessaria per poter parlare e scrivere con altri esseri umani. Tutto ciò non è certamente poco.
G.G.
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