12 giugno 2022

LEGALITA': Perchè non andremo a votare al Referendum sulla giustizia.

 

Condividendo appieno il pensiero dell'amico Spadoni mi sembra doveroso allargare la riflessione di Alberto ad una più ampia platea di lettori. Quello che segue è dunque il pensiero di un avvocato sul Referendum di oggi (e non il pensiero di InSarzana alla quale entrambi apparteniamo). 

 

Ognuno, ovviamente può pensarla come vuole, tuttavia le argomentazioni che seguono sono particolarmente cogenti e precise  e auspicano un uso dello strumento referendario più consono a tematiche che, come l'eutanasia, si spera, avranno la necessità reale di coinvolgere l'intera comunità italiana per avere finalmente una doverosa e imprescindibile normativa su un argomento da troppo tempo evitato e rimosso.

G.G.

Ecco la riflessione di Alberto Spadoni, avvocato:

"Alcuni amici mi hanno chiesto chiarimenti sui quesiti referendari . Personalmente domani, per la prima volta nella mia vita di elettore, non mi recherò alle urne per due ordini di motivi. Il primo è dovuto alla spinta populista dei promotori del referendum, cinque Consigli Regionali di centro destra che da decenni, dal momento della discesa in campo di Berlusconi, ha iniziato una lotta sempre più aperta con la Magistratura; la seconda perchè una materia così complessa deve essere demandata alla discussione delle aule parlamentari. Nessuno che non abbia un minimo di dimestichezza con l'attività giudiziaria può addentrarsi in materie così particolari come le separazione delle funzioni tra magistraura giudicante e requirente, la abolizione della legge Severino, l'abrogazione di una delle tre ragioni di possibile applicazione delle misure cautelari , per parlare solo dei tre quesiti a mio avviso più importanti. La materia giudiziaria è tra l'altro in discussione da parte delle Commissioni Giustizia Parlamentari ed è da tempo oggetto di accese diatribe tra le forze politiche e gli addetti ai lavori. Il referendum, importantisssimo strumernto di democrazia diretta, deve essere utilizzato per la risoluzione di tematiche di facile comprensione per gli elettori e di grande impatto civile quali la scelta , come è successo, tra la possibilità di divorziare o quella di abortire, temi che toccano da vicino la sensibilità e la vita di ciascuno di noi. Sotto tale profilo auspicherei che il Parlamento si impegnasse alla discussione di una legge sull'eutanasia materia che, nonostante la recente sentenza della Corte Costituzionale, molti non vogliono colposamente affrontare. Immagino che quella, cui sono favorevole, se approvata, sarà una norma che qualcuno vorrà sottoporre a referendum e su cui il Paese dibatterà con cognizione di causa. Comunque nel caso dovessi andare a votare barrerei cinque "no" ma non vi preoccupate, domani vado al mare".

Alberto Spadoni 

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