Se ieri, quarto giovedì di novembre, per gli americani è il Giorno del Ringraziamento, oggi, inevitabilmente è il cosidetto Venerdì Nero o Black Friday. Gli Stati Uniti d'America, checchè se ne dica, sono da sempre un deciso riferimento per la povera Italietta. Che sia economico, politico o culturale il way of life statunitense ha avuto da sempre un fascino recondito, un qualcosa che attiene al paese dei balocchi dal quale è stato veramente difficile, almeno in parte, emanciparsi anche quando osserviamo, tuttoggi, pessime azioni e comportamenti disumani.
E' dunque in questa duplice percezione di amore/odio che vorrei dire qualcosa di più sul termine Black Friday, ricorrenza d'oltreoceano ma divenuta familiare alle nostre tasche come sinonimo di shopping spinto o di acquisti illimitati, vero shangri-la di ogni generazione odierna. Lo faccio, sia per chiarezza e informazione, ma soprattutto perchè si interseca con la band americana degli Steely Dan che per la maggior parte delle persone è un nome poco conosciuto ma che rappresentò per il sottoscritto, nei soliti Anni Buoni, una scoperta di grande musica e di ottimi testi.
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| Il tacchino del Giorno del Ringraziamento |
Come ho accennato, il termine Black Friday si riferisce al venerdì successivo al Giorno del Ringraziamento (Thanksgiving Day),che gli americani festeggiano il quarto giovedi di novembre con la famosa strage di tacchini. Il Giorno del Ringraziamento è una antica festa di origine cristiana che viene celebrata in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l'anno trascorso. E' solo negli anni '60 che il venerdi successivo a questo particolare giovedi, assunse una sorta di carattere consumistico definendo l'inizio dello shopping natalizio,come se, finite le preghiere si potesse dare inizio ai bagordi delle festività e spendersi tutto quello che il Signore ci aveva donato. Il termine black, si riferiva ai vecchi registri delle ditte e delle aziende dove venivano registrati i profitti e le perdite. Ovviamente in nero(black) erano i ricavi ed in rosso(red) i mancati guadagni.
Ma il primo termine di Black Friday occorre ricercarlo venerdi 24 settembre 1869 quando due speculatori, negli Stati Uniti, "giocarono" una pessima partita sul mercato dell'oro facendone crollare le quotazioni. Il risultato fu quello di gettare sul lastrico migliaia di investitori. Un Black Friday a tutti gli effetti.
Il brano omonimo degli Steely Dan (i due musicisti Donald Fagen e Walter Becker) faceva parte dell'album Katy Lied, uscito nel 1975. In questo brano Donald Fagen riuscì a intessere un testo nel quale mescolava la critica al sistema consumistico, la vicenda del crollo del mercato dell'oro, i registri in nero e rosso e un poco di follia legata alla scelta di un misterioso luogo australiano (Muswellbrook) dove scappare per evitare il Black Friday. Su quest'ultima nota molti "esperti"del gruppo si sono interrogati,tentando di capire il perchè di questa scelta (Fagen e Becker giurarono di aver aperto un atlante e avere posato il dito sulla carta dell'Australia, ma ricordano anche il fatto che fossero un poco "fatti").
Comunque sia, questo è uno dei migliori brani degli Steely Dan, duro quanto basta ma raffinato nell'impostazione e, pur essendo circondati dai più bravi chitarristi del momento(Rick Derringer, Hugh McCracken e Larry Carlton), lo strepitoso assolo di chitarra, venne eseguito da Walter Becker (pace all'anima sua, ci ha lasciato a settembre 2017) con una Fender Telecaster che apparteneva al quarto chitarrista che aveva suonato nell'album, Danny Dias.
Ascoltatevi il pezzo e leggetevi il testo, ne vale la pena.
BLACK FRIDAY
When Black Friday comes I’ll stand down by the door
And catch all the grey men as they dive from the fourteenth floor
When Black Friday comes I’ll collect everything I’m owed
And before my friends find out I’ll be on the road
When Black Friday falls you know it’s got to be
Don’t let it fall on me
When Black Friday comes I’ll fly down to Muswellbrook
Gonna strike all the big red words from my little black book
Gonna do just what I please, gonna wear no socks and shoes
With nothing to do but feed all the Kangaroos
When Black Friday comes I’ll be on that hill
You know I will
[Solo]
When Black Friday comes I’m gonna dig myself a hole
Gonna lay down in it till I satisfy my soul
Gonna let the world pass by me, the Archbishop gonna sanctify me
And if he don’t come across I’ m gonna let it roll
When Black Friday comes I’m gonna stake my claim
I guess I’ll change my name
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| Jay Gold |
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| Jim Fisk |
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| Walter Becker & Donald Fagen |
Comunque sia, questo è uno dei migliori brani degli Steely Dan, duro quanto basta ma raffinato nell'impostazione e, pur essendo circondati dai più bravi chitarristi del momento(Rick Derringer, Hugh McCracken e Larry Carlton), lo strepitoso assolo di chitarra, venne eseguito da Walter Becker (pace all'anima sua, ci ha lasciato a settembre 2017) con una Fender Telecaster che apparteneva al quarto chitarrista che aveva suonato nell'album, Danny Dias.
Ascoltatevi il pezzo e leggetevi il testo, ne vale la pena.
BLACK FRIDAY
When Black Friday comes I’ll stand down by the door
And catch all the grey men as they dive from the fourteenth floor
When Black Friday comes I’ll collect everything I’m owed
And before my friends find out I’ll be on the road
When Black Friday falls you know it’s got to be
Don’t let it fall on me
When Black Friday comes I’ll fly down to Muswellbrook
Gonna strike all the big red words from my little black book
Gonna do just what I please, gonna wear no socks and shoes
With nothing to do but feed all the Kangaroos
When Black Friday comes I’ll be on that hill
You know I will
[Solo]
When Black Friday comes I’m gonna dig myself a hole
Gonna lay down in it till I satisfy my soul
Gonna let the world pass by me, the Archbishop gonna sanctify me
And if he don’t come across I’ m gonna let it roll
When Black Friday comes I’m gonna stake my claim
I guess I’ll change my name
Steely Dan performs Rock and Roll Hall of Fame Inductions 2001-Black Friday
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