30 marzo 2023

LIBRI: Una nuova recensione per WAR IS OVER, 2022 edito da POLICROMIA, il recente libro di Stegat

 


Stefano Gatti (Stegat) ci propone una partecipata recensione del suo ultimo libro "War is over" (di cui abbiamo parlato qualche tempo fa) giunta da una  giovane lettrice particolarmente attenta e preparata sui motivi storici e sociali che animano il suo libro. Vale la pena seguirla nelle sue sentite evidenziazioni per sottolineare ancora una volta la valenza di un testo dove l'autore ha saputo mescolare con attenzione e sentimento la storia con la S maiuscola e i drammi umani che costellano il nostro piccolo pianeta.


          


RECENSIONE del libro WAR IS OVER 

di Marilena


Il libro mi è piaciuto molto sia per come è scritto che per i suoi contenuti. Sei un  bravo e accurato narratore  sia degli  eventi storici che della c.d. " microstoria" che poi fa veramente la differenza nel racconto rendendolo " vero" e molto appassionante.


Gli eventi storici trattati mi hanno da sempre  incuriosito  entrambi nel corso degli anni, tanto da approfondirli attraverso film storici importanti come Platoon e Nato il 4 luglio del bravo Oliver Stone che al pari del grande Robert Altman ha saputo ritrarre il volto impietoso degli States, fortemente incentrati su una politica neoliberista selvaggia, profondamente elitaria e razzista che fa il paio con quella dell'ormai decadente colonialismo inglese. Per non parlare poi di film come Evita. Ai film si sono aggiunte le letture di varie biografie su Evita Peron, sulla Regina Elisabetta II e svariati saggi di economia su quello che gli economisti definiscono la " therty glorius age".

 Nonostante siano trascorsi più di 50 il motto tacheriano " questo solo è il migliore mondo possibile " resiste ancora come narrazione " credibile " nonostante il pianeta ribolla ormai da più di 20 anni dell' esigenza di nuove " vie".
Tuttavia anche i c.d. " Paesi emergenti" subiscono inevitabilmente la fascinazione dei PAI ( Paesi Altamente industrializzati) al senso inverso. Il conflitto russo- Ucraino è la testimonianza più vicina ed evidente di conflitto per il predominio globale.

La storia di Arian Robinson che  racconti con passione e dovizia di particolari è il simbolo di un' intera generazione di giovani americani che partiti per il fronte con l' ideale della " Giusta Causa" per difendere gli ideali democratici del loro Paese, si ritrovano a constatare amaramente per dirla con le parole dello stesso Arian " che la guerra è solo devastazione deformante delle coscienze, istupidimento, folle sete di sangue, un vuoto emotivo che si colma con l' odio viscerale per il nemico". Arian sopravvive al campo di battaglia ma subisce la prigionia per mano dei Vietkong di cui inizia a conoscere le " ragioni". Il rapporto con un ragazza tahilandese lo aiuterà ad aprire definitivamente gli occhi sulla realtà. Sta combattendo " una sporca guerra" fondata sulla menzogna americana ( altro lait motive che si ripeterà neanche 30 anni dopo con la Guerra nel Golfo e l' invasione dell' Iraq") e sull' utilizzo di armi infernali come il napalm e il Medevac con i loro devastanti effetti testimoniati da foto diventate iconiche che hanno scosso le coscienze di tutti i " benpensanti inquadrati ". Bellissimo tutto il contributo fotografico!

Tornato da reduce in patria diviene un reietto, un emarginato . Invece di aver servito il suo paese è un traditore. La situazione in meno di dieci anni si è ribaltata: i nuovi eroi sono i pacifisti al motto di " Come back Home" e " War is over" che diviene dopo "Immagine"  la colonna sonora della generazione del '68.

I reduci vengono abbandonati a loro stessi, abbandonati dalla Politica del loro stesso Paese, oltre che dai propri concittadini. Il film  Nato il 4 luglio rappresenta magistralmente questa triste vicenda. I reduci diventano alcolisti e tossici e non riescono più a reinsersi nel tessuto sociale. 
Bellissimo ringraziamento dopo essere stati ingannati e avviati al macello.
Ma del resto la geopolitica è questo.

Tu però apri uno spiraglio per Arian che nonostante un periodo di dipendenza da alcool e droghe trova il coraggio di tornare in Vietnam a cercare quella ragazza che tanto lo avevo aiutato a ricucire non solo le ferite fisiche ma soprattutto le crepe emotive che in lui si erano aperte a causa del sanguinoso e inutile conflitto.
Anche a me piace pensare come te  che insieme abbiano aperto un ristorante di cucina tahilandese.

La guerra delle Falkland è un' altra pagina di storia torbida dell' ormai decaduto colonialismo inglese e della sua ormai desueta monarchia. Si intrecciano le storie non solo della GB gravata da una spaventosa crisi economica esacerbata all' estremo dalle politiche di austerità della Tacher ma soprattutto il traffico di armi gestito dalla Francia  da una parte,  e l' Italia dall' altra, sullo sfondo dello scandalo della P2 e di possibili golpe anche nel nostro paese, attraversato in quel lungo decennio dalla scia di sangue degli anni di piombo e i primi omicidi di mafia. 
Il traffico di armi e' la prima attività, la seconda è il traffico di droga, che governa il PIL deviato e deviante del mondo.
L' Argentina ha perso la guerra in modo rovinoso e pesante ma nel corso del secolo scorso e di quello attuale si è abbondantemente riscattata con il calcio di Maradona e la grande sconfitta degli Inglesi e con l' elezione di Papa Francesco al soglio di Pietro " un papa venuto dalla fine del mondo".
E c' è da augurarsi che il mondo possa davvero cambiare rotta.

Grazie Stefano per due storie piene di speranza. È ampiamente appurato  che la Storia la scrivono i vincitori per loro uso e consumo ma la verità come un esile e flebile fischio si udira' sempre sopra il fragore delle armi, la meschinità della sopraffazione, dell' arroganza e la miseria dell' ignoranza sottomessa alla menzogna.

Questo è ciò che mi ha lasciato emotivamente il libro.
Ti ringrazio per le belle ore che mi hai fatto trascorrere.

Marilena

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