Pare sempre più evidente che l'ambiente e la sua difesa sia diventato un opzional, un qualcosa di fastidioso ed inutile che le amministrazioni ai vari livelli di potere continuano a ignorare in perfetta sintonia con molta parte delle comunità. Lo vediamo sui nostri territori, nel nostro comune e in quelli limitrofi dove, purtroppo, le istanze ambientaliste vengono continuamente disattese in nome di ritorni turistico/economici o del mantenimento del proprio potere elettorale.
G.G.
Carrara non riesce a liberarsi del mito del marmo
di Isaia Invernizzi da Il Post
Da lontano la ruspa che carica scaglie di marmo bianco sul camion sembra piccola, quasi un giocattolo. Avvicinandosi diventa grande, a poche decine di metri è enorme. Nella cabina un uomo la manovra con un joystick, ogni giorno sposta tonnellate di marmo senza troppa fatica, immerso in nuvole di polvere bianca. A Carrara, in Toscana, l’epica dei cavatori che sfidavano la montagna si è via via persa, sorpassata dalla tecnologia e dai cambiamenti nel settore. La maggior parte dei blocchi viene lavorata e tagliata all’estero a costi irrisori, e il potere è concentrato tra poche grandi aziende così come i profitti dell’attività estrattiva. Le conseguenze, invece, sono di tutti: i residui della lavorazione del marmo inquinano i fiumi e le falde acquifere, le Alpi Apuane si consumano...
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