05 giugno 2024

GLI INCONTRI DI INSARZANA LE CELEBRAZIONI PER GIACOMO MATTEOTTI: Ep.2 -La caccia all’uomo dei fascisti

   

Continuiamo, con il secondo episodio video di Aldo Cazzullo, ad avvicinarci alla LETTURA POPOLARE in memoria e commemorazione dei 100 anni dall'assassinio di Giacomo Matteotti, che avverrà giovedi 13 giugno nella sala consigliare del Comune di Sarzana alle ore 17,30. Ricordiamo che l'incontro è sotto l'egida della Fondazione Matteotti.




Il secondo episodio della serie di Aldo Cazzullo «L'Omicidio Matteotti, 100 anni dopo» dedicata a Giacomo Matteotti, politico e antifascista, segretario del Partito Socialista Unitario rapito e assassinato il 10 giugno 1924 dai fascisti. Il 23 marzo 1919 Benito Mussolini fonda a Milano il suo partito, «I fasci da combattimento», e il programma politico è uno solo: la violenza. La prima azione politica dei Fasci è andare all'assalto della redazione dell'Avanti!.​ Guida la truppa Filippo Tommaso Marinetti, fondatore del Futurismo. Volano mazzate e coltellate e vengono feriti alcuni socialisti. Viene inoltre portata l'insegna dell'Avanti!, come un trofeo di guerra, a Mussolini che era stato direttore del giornale fino a cinque anni prima. Il ministro della guerra, generale Caviglia, convoca Mussolini e Marinetti, per ringraziarli. ​​Del fascismo abbiamo un'immagine un po' goliardica tra inni, cori e manganelli. In realtà i fascisti erano ben armati: Mussolini aveva ai suoi ordini un esercito privato, spesso armato e incoraggiato dall'esercito (quello vero). Ed è così che si prepara a prendere il potere.Il 1921 è l'anno della caccia all'uomo e il bersaglio non sono i comunisti, che sono pochi, ma i socialisti, vecchi compagni di lotta di Mussolini. In Friuli il deputato Marco Ciriani viene preso ed è costretto a ingurgitare un litro di olio di ricino, poi i fascisti lo legano al cofano di una macchina e lo portano in giro per tutto il Friuli e poi gli tagliano i baffi in piazza, in pubblico, a Udine per umiliarlo. A Cremona il deputato socialista Attilio Boldori viene massacrato a bastonate dagli squadristi che gli danno un colpo di grazia alla nuca. Al processo il capo dei fascisti di Cremona, Farinacci, fa assolvere i suoi uomini dicendo che non era colpa loro se le ossa del cranio di Boldori si erano rivelate troppo deboli.A denunciare quello che accade c'è una sola voce: Giacomo Matteotti, che il 10 marzo 1921 prende la parola alla Camera. Nella prossima puntata parleremo proprio del suo intervento in Aula.

Nessun commento:

Posta un commento