12 novembre 2024

ANTISCIENZA: La contraccezione di emergenza e il mistero dei “criptoaborti”

                                          
                                  

Ancora una volta l'oscurantismo scientifico che caratterizza questa maggioranza emerge in tutta la sua virulenza quando si parla di contraccezione e di aborto.


Il comitato anti-aborto denominato Osservatorio permanente sull’aborto sostiene che i contraccettivi di emergenza come la pillola del giorno dopo causino "criptoaborti" e insiste su una presunta azione abortiva non riconosciuta dalla comunità scientifica, che afferma chiaramente la natura contraccettiva di questi farmaci. È un movimento, sostenuto anche dall'Associazione ProVita e Famiglia, che porta avanti una campagna più ampia contro tutti i contraccettivi ormonali. 

E', dunque, veramente incredibile osservare come, lentamente e nella malafede più assoluta, vengano propangadati falsi messaggi e reiterate comode assurdità in nome di una presunta "normalità" esistenziale, caratterizzata ancor oggi da una asfittica religione, da un esacerbato concetto nazionalista e dalla cosidetta famiglia fondamentale, bollando come pratiche maligne i migliori progressi della scienza. Un'altra sfaccettatura antidemocratica e reazionaria della "nuova" aria che circola liberamente nel Paese e tra i "nuovi" comandanti del vapore.

La contraccezione di emergenza e il mistero dei “criptoaborti”

di Maria Cristina Valsecchi da Scienza in Rete

Sono 65.703 le interruzioni volontarie di gravidanza registrate dall’ISTAT nel 2022 in Italia. Il numero è calato progressivamente dal 1978, quando è entrata in vigore la legge 194, che regolamenta l’aborto nel nostro Paese. Un comitato di ginecologi e attivisti dell’Associazione ProVita e Famiglia, però, non è d’accordo: sostiene che sono molte di più, perché aggiunge al computo 38.140 fantomatici “criptoaborti” provocati dall’assunzione dei contraccettivi ormonali di emergenza, la pillola del giorno dopo e quella dei cinque giorni dopo. In una conferenza ospitata lo scorso 29 ottobre nella sala stampa del Senato, i ginecologi del comitato hanno affermato che, all’insaputa delle donne che ne fanno uso, questi farmaci in realtà non sono contraccettivi ma abortivi e interrompono gravidanze già in corso...

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