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| L'immagine del gruppo di ragazzi fascisti con lo striscione portata a Sarzana nella sera del 21 luglio 2025 e presentata capovolta da Marco Baruzzo, Segretario comunale del Partito Democratico |
E' veramente un piacere riportare le parole di Marco Baruzzo sul blog di InSarzana, per due motivi: il primo è la sottolineatura del reale valore dei Fatti accaduti a Sarzana il 21 luglio del 1921, il secondo è la risposta data a quei cosidetti democratici che, oggi, vorrebbero equipare tutto e anelano al volemose bene, a riabbracciarci in nome dell'Italia e dei morti di quel tragico giorno, uguali, per loro, da entrambe le parti.
Fa sorridere leggere che quella foto non andava messa a testa in giù, osservare questa paura da parte di molti nel riandare con il pensiero a Piazzale Loreto, nel finale di una guerra fraticida e di un regime vigliacco e violento quando il dittatore, ucciso dai partigiani e appeso, appunto, a testa in giù, lasciava gli italiani liberi di scegliere il proprio futuro. C'è come un senso di schifiltosa paura, di tenue ribrezzo (ma anche di complice malevolenza) verso un epilogo per molti versi inevitabile che fuorvia, depista molte cittadini in questo paese ( i cosidetti neutri, i menefreghisti, i non votatori, i qualunquisti), incapaci, nella loro assente presenza politica, di comprendere come la storia non si ripete mai uguale. Eppur, si ergono, nella loro ignoranza, su ciò che la storia ci ha insegnato, a difensori dei diritti, della giustizia perchè qualcuno ha osato, secondo il loro fuorviante metro, in entrambi gli avvenimenti, di non far posto al rispetto, alla comprensione, perfino all'indulgenza. Chissa perchè in Italia, tutto ciò che viene messo a testa in giù, deve, sempre e comunque, rimandare ai cadaveri di mussolini e della petacci (il minuscolo è d'obbligo nello scrivere i loro nomi) appesi per i piedi? E' evidente, allora, che in questa presentazione fotografica di Marco e tra l'altra foto storica di Piazzale Loreto esiste un abisso, uno iato profondo che è stato riempito da ottant'anni di libertà, di uguaglianza e di democrazia che rende impossibile un paragone così fuorviante. Ed allora, purtroppo, rimane da chiedersi perchè molte persone sono così, falsamente ingenue e sempre pronte alla giustificazione democratica quando il ventennio aleggia tra di noi, e perchè altre persone si sentono in dovere di compiere atti così contrari a ciò che il Paese è oggi, democratico e antifascista. La risposta è nell'evidente sbaglio di non avere mai fatto i conti con ciò che il fascismo ha rappresentato per l'Italia e gli Italiani ed aver permesso che, durante gli anni, qualcuno ne prendesse le difese, ne rappresentasse ancora le idee fuorvianti, il marcio che lo pervadeva, la violenza che lo nutriva con il risultato di ritrovarsi, democraticamente, con visioni che, nel tempo, hanno sobillato le generazioni, i giovani in particolare, ed hanno posto le basi, oggi, non di un fascismo rinato quanto, appunto di forze politiche che fanno del pensiero conservatore, reazionario, retrogrado la loro bandiera, permettendo derive verso un pensiero sempre più nero e antidemocratico.
Questo anniversario verrà ricordato proprio per una sorta di offesa alla Città ed ogni sarzanese dovrebbe fare propria la memoria dei Fatti, con la consapevolezza della giustezza della scelta politica che, in quel frangente, venne presa. Hanno provato tutti a cambiare le carte in tavola, a porre lapidi trufaldine, a erigere monumenti fraudolenti, poi quando il regime finì si provò a far passare documenti e valutazioni palesemente artefatti. Oggi, si è arrivati alle giustificazioni, al medesimo rispetto per i caduti, alla considerazione democratica intoccabile e inalienabile a senso unico, sempre e comunque condita da burattini vestiti di nero. Noi, sarzanesi democratici, rispondiamo con una sola parola: Resistere
Giorgio Giannoni
Ecco, le belle righe di Marco Baruzzo

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