22 aprile 2022

GIOVANI: Pillola dei 5 giorni dopo anche per le minorenni (senza ricetta)

 

Nella logica che ci contraddistingue ci sembra giusto segnalare questa notizia che riguarda la vita sessuale delle giovani e le loro famiglie. Da oggi la pillola dei 5 giorni dopo potrà essere usata dalle minorenni senza bisogno della ricetta da parte del medico. Lo ha stabilito il Consiglio di Stato, rigettando i ricorsi delle associazioni 'pro vita': "Non è un farmaco abortivo". Il pronunciamento in linea con la sentenza del Tar e le indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco. A seguire l'articolo tratto da Huffington Post.

InSarzana

Pillola dei 5 giorni dopo anche per le minorenni (senza ricetta)

dalla Redazione dell'Huffington Post

Via libera alla pillola dei 5 giorni per minorenni senza la prescrizione del medico. È quanto stabilito dal Consiglio di Stato che ha confermato la sentenza del Tar del Lazio nel maggio 2021, rigettando i ricorsi presentati da diverse associazioni "pro vita” che si basavano sul rapporto tra consenso informato e i farmaci e sulla differenza tra farmaco abortivo e farmaco contraccettivo.

 
La modifica del regime di vendita della pillola EllaOne (a base di ulipristal) ai minori è legittima poiché – hanno spiegato i giudici - non c’è "nessuna violazione della normativa sull'interruzione volontaria di gravidanza" in quanto il farmaco "non deve essere confuso con il regime farmacologico usato per l'interruzione volontaria della gravidanza" in quanto il suo meccanismo è stato ritenuto antiovulatorio "al termine di un articolato percorso istruttorio". In altre parole, non si tratta di un farmaco abortivo.                                                       
                                                               

Nell'ottobre di due anni fa, l'Aifa (Agenzia italiana per il farmaco) si era espressa a favore della vendita senza prescrizione della cosiddetta pillola dei 5 giorni dopo alle ragazze sotto i 18 anni d’età. Per il Consiglio di Stato, il pronunciamento di Aifa rispetto alla modifica del regime di vendita "è legittimo, non ponendosi l’eliminazione della prescrizione medica in contrasto da un lato con il diritto del minore ad una corretta informazione e dall’altra con il diritto dei genitori o di chi ne fa le veci a sostituirsi al minore". 

I farmaci da banco, proseguono i giudici, sono esclusi “dal novero dei trattamenti sanitari in senso stretto che coinvolgono tutta una serie di questioni specifiche, tra cui quella del consenso e più in generale della relazione tra medico e paziente”.

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