Dopo quanto ho sottolineato sul Festival della Mente, trovo opportuno sottoporre all'attenzione di tutti coloro che si interessano di arte e di cultura queste poche righe tratte dall'ultima fatica di Philippe Daverio. A due anni dalla morte del noto critico d'arte e gallerista franco-milanese (qui le parole che scrissi in quei giorni), Solferino pubblica il suo ultimo saggio che esplora come mai il fascino delle discipline artistiche continui ad ammaliarci, incuriosendo i nostri sensi e dando forma alle nostre intuizioni.
G.G.
La bellezza è un prodotto del periodo moderno (e va preservata)
di Philippe Daverio da Linkiesta
A me sembra che, se c’è qualcos’altro che sia bello oltre al bello in sé, per nessun’altra ragione sia bello, se non perché partecipa di questo bello in sé, e così dico di tutte le altre cose […] allora io non comprendo più e non posso più conoscere le altre cause, quelle dei sapienti; e se qualcuno mi dice che una cosa è bella per il suo colore vivo o per la figura fisica o per altre ragioni del tipo di queste, io, tutte queste cose, le saluto e le mando a spasso, perché, in tutte queste cose, io perdo la testa, e solo questo tengo per me, semplicemente, rozzamente e forse ingenuamente: che nessun’altra ragione fa essere quella cosa bella, se non la presenza o la comunanza di quella bellezza in sé...
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