29 gennaio 2023

DOPO LA GIORNATA DELLA MEMORIA: Un post scriptum di Andrea Giannoni

 


Per le Amiche e gli Amici che il Giorno della Memoria erano li, sferzati dal vento. Monica, Cristina, Vilma, Isabella, Gabriella, Susanna, Giorgio, Alberto  ed alcuni altri. Grazie.


UN FORTE GRIDO

"Il vento freddo del Camposanto sembrava sferzare senza perdonare la nostra carne sazia di vivi, davanti a quelle stele decrepite non per colpa del tempo ma semplicemente da incuria calcolata e celebrata da quei  molti che ancora  mentono. 

"Noi pochi", diceva il Bardo, stretti tra le lapidi a raccontare con quel poco di decenza il dolore altrui. Quello che mai ritrova pace nelle ore dei sospiri e in tutte le decadenze morali, anche quelle travestite da tragedie. 

Eppure nel richiamo di quel cemento spaccato, coperto di muffa, che ricorda la cenere dispersa e mescolata nel lievito dell'orrore di tutti i tempi che in molti riusciamo ancora a digerire, risiede un grido. 

Nonostante le crepe aride piene di lamento, sfregiate in quei parallelepipedi senza una dignità restaurata, risiede un forte grido raccontato con le voci degli spettri, che per tutti noi sbattono le loro vecchie ossa e cestini per l'elemosina. 

Quel vento freddo carico di un debito, per alcuni, anche di Famiglia, nessuna istituzione riuscira' mai a cancellare, perche' la carne si calcola ad once e fa male strapparla dal ventre ogni volta che la cupola del paradiso è vuota. 

Il discanto delle nostre povere voci si mescola alla dignita' di tutto cio' che la memoria gelosamente custodisce, anche perche' la memoria è cattiva come il mondo che racconta".

Andrea Giannoni


Nota

Discanto: Tipo di polifonia medievale, consistente nell'aggiunta di una voce in moto contrario all'andamento uniforme e parallelo dell'organum primitivo, collocata al disopra del canto dato. Qui viene usato con licenza poetica a significare le voci dei raccontatori presenti in contrapposizione alle grida dei deportati.

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