Forse tutti noi dovremmo pensare un poco di più quando assistiamo a episodi di un certo tipo e ci eleviamo a giudici o a portatori di un io personale grosso come una casa.
A corto di superiorità morale/I poricristi del selfie con la bara famosa e noi che ci sentiamo forti coi deboli
di Guia Soncini da Linkiesta
Molti anni fa morì un tizio con cui avevo intrattenuto dei commerci carnali. Ci eravamo persi di vista da un pezzo, ma non mi venne neanche in mente di non andare al suo funerale. Ero giovane, e avevo pochissima esperienza di amori che ti muoiono, e di certo non sapevo che tutti gli esseri umani, pure quelli più sensibili, arrivano a un punto della vita in cui una persona cara che ti muore è un dolore ordinario. Andai al funerale, che era all’inizio di gennaio, a Roma che come tutti sappiamo è Roma: un posto i cui abitanti hanno deciso di non potersi permettere alcuna sensibilità. Alla me ventiequalcosenne, assistendo allo spettacolo della borghesia romana che tratta un funerale come fosse un brunch, prese un colpo...
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