26 febbraio 2025

MUSICA: Un ricordo di Gianni Pettenati ( 1945-2025) e la vera storia di Bandiera Gialla

             

Nel 1966 avevo 12 anni e questo brano famoso della nuova musica giovane si ascoltava in ogni angolo del Paese. Gianni Pettenati fu, come molti altri, un buon cantante di cover (l'uso negli anni '60 di incidere brani famosi americani o inglesi tradotti e adattati all'italiano), eppure quel disco, l'ennesima multicover a 45 giri, vendette milioni di copie  e, per certi versi, lo rese immortale nel panorama della musica leggera nostrana.


Gianni Pettenati, a sei anni vinse un concorso canoro e a otto anni iniziò gli studi musicali; da ragazzo fece parte della Soc. Filodrammatica di Piacenza recitando il teatro di Pirandello. Nel 1965, vinse il Festival di Bellaria; si unì poi agli Juniors e nel 1966, accompagnato dal medesimo gruppo, incise il suo primo 45 giri, una cover di Like a Rolling Stone di Bob Dylan intitolata Come una pietra che rotola. Il 45 giri successivo, nuovamente con gli Juniors, fu Il superuomo (cover di Sunshine Superman di Donovan), con sul lato B  Puoi farmi piangere (cover di I Put a Spell on You di Screamin' Jay Hawkins, incisa con l'arrangiamento della versione di Alan Price) e il testo italiano di Mogol. (Wikipedia)


Ed eccoci, dunque, a Bandiera GiallaLa prima versione del pezzo fu incisa nel 1965 dagli statunitensi Steve Duboff e Artie Kornfeld, conosciuti come "The Changin' times", con il titolo di "The pied piper" ("il pifferaio magico"), e prendeva ispirazione dalla popolare favola. Il brano raggiunse la 68esima posizione della classifica Billboard Hot 100 americana. L'anno successivo ci riprovò l'inglese Crispian St. Peters, al quale andò notevolmente meglio: quinto posto in patria, quarto negli States e addirittura primo in Canada. In Italia la canzone arrivò dapprima nella cover in inglese di Patty Pravo, lato B di Ragazzo Triste. 
E sempre nel 1966, infine, fu riproposta da Gianni Pettenati nella versione che tutti conosciamo, grazie al testo di Alberto testa e Nicola Salerno che eliminarono ogni riferimento al celebre Pifferaio di Hamelin (nonostante il persistere della presenza di flauti nell'arrangiamento).


Il video è tratto dal musicarello "I ragazzi di Bandiera Gialla", uscito l'anno successivo.

Di "The pied piper" esiste anche una versione reggae, realizzata nel 1971 dal duo giamaicano Bob and Marcia, che riuscì ad arrivare all'undicesimo posto della classifica britannica. (di Nino Baldan da Il Blog)

Nessun commento:

Posta un commento