28 febbraio 2025

Desperate ODV ( Organizzazioni Di Volontariato): Ci siamo messi in fila anche noi per il 5x1000

 

Occuparsi di denuncia dei redditi o di tasse evoca sempre, nel contribuente italiano, una sorta di malanimo, di fastidio represso conseguente sia alle cifre eventualmente da sborsare ma anche per l'incombenza di doversi avventurare in territori sconosciuti, novelli esploratori delle terribili foreste della burocrazia statale dove albergano strane tribù, dedicate al culto del conteggio e delle entrate.



Solo in tempi recenti, con il miglioramento della tecnologia, la geografia dei luoghi si è non solo svelata  ma, addirittura, gli strani abitatori di quei luoghi (rivelatisi poi cittadini come noi)  hanno raggiunto le nostre case e i nostri computer con le loro pretese di pagamento, con le loro educate richieste di saldo che il Grande Spirito (leggi lo Stato) sovraintende. Ma il Grande Spirito, nella sua paterna e equilibrata conduzione dei suoi cittadini, pagatori e questuanti comunque riuniti, ha deciso da tempo, nella sua lungimiranza, di redistribuire a enti del terzo settore (come l'Organizzazione di Volontariato ODV InSarzana) il 5x1000 dell'IRPEF (Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche) di quei cittadini, lasciando ad essi stessi l'incombenza di scegliere quali. Non si parla quindi di una donazione vera e propria, ma di una possibilità concreta per ognuno di noi di decidere come destinare una parte delle proprie imposte: quando compilerai la dichiarazione dei redditi, ti basterà, dunque, firmare nell’apposito campo e scrivere il Codice Fiscale dell’organizzazione a cui devolvere il tuo 5x1000. Per farla breve, con un solo semplice gesto, la legge italiana ti consente di destinare una piccola percentuale delle tue imposte a enti come InSarzana.

Non fraintendeteci, non vogliamo sembrare ne saccenti, troppo ironici ne tantomeno esosi ma solamente realisti e, nella piena consapevolezza che molte altre ODV hanno meriti nettamente migliori per fruire di questo aiuto, ci permettiamo di tentare di trovare posto anche noi nella fila dei richiedenti per poter continuare il nostro cammino: praticare il difficile tentativo di riportare l'attenzione sulla socialità e la cultura in città, con la malagevole velleità di risvegliare le coscienze e un nuovo senso civico che pare, a Sarzana, messo da tempo in soffitta da molte persone e la cui mancanza si concretizza nell'individualismo narciso e solitario della rete, nell'indifferenza e nel rifiuto verso la partecipazione comunitaria o nell'assenza alle elezioni, queste ultime unica, reale via per cambiare le cose in città. 

Vorremmo, allora, mostrare le cose fino ad ora compiute, nella consapevolezza che tali iniziative sono state proposte e preparate da InSarzana, mai imposte o subite da parte di chicchessia, ne tantomeno remunerate a InSarzana (che opera di tasca propria). 

Noi crediamo che potrebbe rivelarsi utile per molti  ricordare per un momento, e scusate se l'elenco sarà lungo, di che cosa si è occupata InSarzana nei tre anni che sono trascorsi dalla sua fondazione, mantenendo un ruolo di aperto confronto ma anche di collaborazione su temi che mirano ad aprire le coscienze e a ricostruire una cultura sociale sempre più in difficoltà. Tale esposizione vorrebbe dare un senso  concreto alla richiesta del 5x1000 che proponiamo, mostrando ai cittadini anche la difficoltà di muoversi in un ambito di tale problematicità.

Abbiamo parlato di sociale, di femminicidi, di famiglie, di adolescenti (riempiendo il teatro Impavidi) portando a Sarzana Roberta Bruzzone, e Paolo Crepet. 

Di violenza con Maria Rita Parsi

Di mafia con Daniele Biachessi

Con Soumalia Diawara abbiamo rivissuto (prima di Io Capitano) il racconto della terribile odissea dei migranti. 

Abbiamo celebrato con la città gli anniversari di Pasolini, di Calvino, rivissuto il lascito di Don Milani.

 Abbiamo permesso a Andrea Scanzi  (in una serata memorabile) di portare il ricordo della grande figura di Giorgio Gaber e a tre esperti di musica americana di dissertare sulla musica degli Stati Uniti.

La visita di InSarzana al Carcere minorile di Pontremoli con relativo concerto da parte di Andrea Giannoni e piccoli doni alle ragazze del carcere. (tra non molto ripeteremo questa iniziativa)

Sul versante della salute è venuta a Sarzana Antonella Viola a parlarci di sesso e genere. Abbiamo affrontato  il tema della Fibromialgia con gli esperti locali.

Un incontro sull'Acqua Bene Comune con Egidio Banti, Rino Tortorelli e la presenza in streaming di Luca Mercalli (in netta antitesi con le scelte di chi governa a Sarzana)

Sul versante economico abbiamo avuto la presenza di Carlo Benetti, economista locale che ci ha raccontato più difetti che pregi di un sistema globalizzato e individualizzato.

Creato il Progetto Insieme come spazio educativo

Abbiamo supportato il progetto verso le scuole, Un Albero Per Il Futuro assieme al Nucleo dei Carabinieri Forestali.

Celebriamo la Giornata della Memoria ogni anno, direttamente al Cimitero di Sarzana con una cerimonia ufficiale davanti al Monumento alla Deportazione (e deprechiamo l'uso distorto che si compie per il giorno del ricordo, ovviamente senza negare nè le foibe e le loro vittime, nè tantomeno la diaspora dalmato-giuliana)

Abbiamo promosso una serata di raccolta fondi per l'Emilia-Romagna dopo l'alluvione.

Abbiamo aperto la sede in Vicolo Bonicella dove è in atto il secondo Corso di Filosofia diretto da Paolo Patriarca.

Abbiamo presentato quattro libri con gli autori presenti nella nostra sede: Riccardo BoggiFrancesca BelloAlessandro Zannoni e il compianto Egildo Simeone

Abbiamo parlato di "Verde Urbano e Alberi in Città", iniziativa che ha visto un largo successo di pubblico.  

Abbiamo celebrato con una lettura popolare molto partecipata l'anniversario dell'omicidio di Giacomo Matteotti

Abbiamo promosso un incontro sul disagio giovanile e le dipendenze

Un'altro simposio ha avuto ancora come tema la patologia della fibromialgia

Grande successo ha avuto l'incontro con Antonello Pasini sul tema dei cambiamenti climatici

Un'importante iniziativa: il restauro e la pulitura del Monumento alla Deportazione nel cimitero comunale di Sarzana con la collaborazione degli artisti della Factory di Giuliano Tomaino e con gli interventi di molti sarzanesi, tra i quali Egidio Banti e Alessandro Palumbo, le Associazioni dei deportati, l'Anpi ecc.

e per ultimo, in questi giorni, la celebrazione del Giorno della Memoria 2025 , sebbene in ritardo per motivi climatici, con l'Evento, nella sala del consiglio comunale, dal titolo provocatorio:" Ha ancora senso la Giornata della Memoria?"

Ecco, questo è quanto. InSarzana, faticosamente ma austeramente, vuole continuare questa improba fatica. Ci muoviamo su pendii scivolosi, privi di concreti appigli ma proviamo a tenere duro, alla faccia dei denigratori e dei maldicenti. Se qualcuno vorrà ricordarsi di noi sarà il benvenuto ed il massimo, ahimè, del nostro ringraziamento, sarà la sua nomina a Socio Sostenitore di InSarzana. Un riconoscimento, questo è certo, che sa tanto di amicizia e di calore a prescindere.

InSarzana

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