04 maggio 2022

DOPO L' INCONTRO : QUALCHE CONSIDERAZIONE (E QUALCHE FOTO) SULL' UMANITA' DI PAOLO CREPET

 


Come molti sanno Paolo Crepet non è una persona facile. Eppure, come ha testimoniato la folla che ieri sera riempiva il Teatro degli Impavidi di Sarzana, la sua figura è sempre benvenuta proprio per quella sua capacità di dire le cose come stanno, di evidenziare i mali e i problemi della famiglia senza peli sulla lingua ne infingimenti di vario tipo.

 


Ho avuto occasione, ieri sera, di accompagnarlo dall'hotel al teatro e non conoscendolo personalmente ho avuto l'impressione di una persona che crede fermamente in quello che fa. E' sempre molto facile riguardo alle persone esposte mediaticamente arrivare a dare giudizi superficiali, a  inquadramenti ambigui dettati appunto dalla rapidità e dalla voracità dei nostri tempi moderni ma Crepet ieri, ritornando in hotel, mi ha voluto rimarcare quella che per lui è una necessità ineludibile: quella di interagire il più possibile con le persone per portare un messaggio di insegnamento ma anche di speranza per una società che, proprio nella sua parte più delicata, quella dei giovani e delle famiglie, sembra la più incapace ad accogliere questi nuovi tempi esistenziali. Oramai settantaduenne, si è da tempo messo in gioco in un turbinio di incontri, di presenze (circa 3500, mi ha rivelato, fino ad oggi) e scrivendo incessantemente(sono "circa" quaranta i suoi libri), non per il mero discorso economico (ovviamente presente) con il quale molti detrattori lo hanno banalmente liquidato, ma proprio per seguire questo suo bisogno interno. 

 

Serate dunque passate, come quella di ieri sera, a raccontare, a indicare, a blandire, a redarguire e a insegnare come ci muoviamo all'interno dei nostri sentimenti, delle nostre idiosincrasie, nei problemi psichici più difficili, tra le nostre pulsioni peggiori , rigorosamente a-braccio, senza preparare nulla, senza scritti memorizzati ma armato solo di una affabulazione potente e preparata. Mi raccontava di questa necessità di improvvisare perchè solo così i giovani, le mamme e i papà possono raggiungere quella consonanza con le sue parole, necessaria per risvegliarne l'interesse, per fare passare messaggi che non sempre sono graditi o incontrano la condivisione dell'ascoltatore. Ha poi aggiunto come, negli ultimi tempi, abbia colto una voglia interiore di mettersi più in gioco, cominciando a raccontare anche episodi della sua vita personale, sentendo quanto questo comportamento fosse necessario per una migliore resa degli incontri ma anche per una propria, interna, rivisitazione personale. 

 

 

Un personaggio, dunque, non semplice ma molto umano, forse animato da un pizzico di narcisismo che si riflette simpaticamente in quella mise a dir poco eccentrica con tanto di impermeabile vecchio stile Sheridan, un'impeccabile giacca viola e camicia rossa con boteh bianchi. Crepet ha poi voluto ribadirmi il suo amore per Sarzana, da lui visitata anche in anni giovanili per lavoro e divertimento. Non a caso nell'arrivo sulla piazza Garibaldi e nel finale, a firmare i libri, Crepet è stato circondato da amici ed estimatori in un carosello di gentilezze e di sorrisi; anche Alberto Spadoni gli ha ricordato una sua vecchia conferenza al Parentucelli. Fin dal momento in cui è salito in macchina, Crepet mi ha chiesto di Sergio Guastini, icona libraria sarzanese e grande intrattenitore di bambini che lui ricorda sempre perchè lo incontrò proprio nelle prime rassegne dei Libri per Strada quando venne a Sarzana per presentare il suo libro. "Eravamo sotto la tenda a parlare", ha ricordato. 

 

Ebbene, ieri sera, Sergio era in teatro proprio con i suoi libri e l'incontro (non siamo, purtroppo, riusciti a documentare l'abbraccio tra i due vecchi amici) è stato sicuramente  esaltante. Non posso certo riportare il torrente di frasi, concetti, invettive che Crepet, durante più di due ore di incontro, ha sciorinato ieri sera non lasciando spazi, come suo solito, a interventi di altro tipo. Sarebbe disumano. Ma una precisazione  è d'obbligo: fin dai primi contatti da parte di InSarzana, Crepet aveva chiarito come reputasse non utile interrompere la sua prolusione proprio per il tentativo, sopracitato, di entrare in sintonia totale con i propri ascoltatori e declinava dunque ogni intercalare con il pubblico o altri addetti ai lavori.

 


 Ringraziamo quindi, oltre al numerosissimo pubblico (il teatro era tutto esaurito), gli amministratori e le forze dell'ordine presenti, tutte quelle figure addette al sociale nel nostro comune o comuni limitrofi , i volontari di molte associazioni che sono intervenuti e che magari avrebbero voluto aggiungere o dire qualcosa. Ci saranno altre occasioni per sentire le loro voci. Nel frattempo chiunque di loro voglia indirizzare commenti, articoli, saggi, sottolineature, critiche sull'argomento della serata sarà il benvenuto e nostra cura diffonderlo attraverso i canali di InSarzana.

Ultima nota, doverosa, per il personale del Teatro Degli Impavidi per la la loro professionalità, competenza e infinita gentilezza.

Grazie ancora a tutti e...alla prossima

Giorgio Giannoni per InSarzana 

 




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