28 agosto 2022

Far from the madding crowd (lontana dalla pazza folla) di Monica Faridone

 

Partiti figli, nipoti e amici vari, decido di andare in spiaggia per una giornata di meritato riposo. Forse per la prima volta dopo quasi due  mesi riuscirò a stare sdraiata sul lettino per più di cinque minuti (compatibilmente con la mia idiosincrasia per il sole) o quantomeno riusciro' a stare sotto l'ombrellone in compagnia di un bel libro e di qualche numero arretrato di alcune riviste. Il bagno dove andiamo sempre è molto bello.


Poche persone, spiaggia semi deserta e  ombrelloni molto distanziati che permettono un totale relax, quasi mai occupati da persone moleste. Il Quasi è d'obbligo, infatti poco dopo il mio arrivo, mentre mi stavo accingendo a leggere l' ultimo numero del Buscadero, iniziano a occuparsi gli ombrelloni vicino al mio. Beh, sono comunque a 4 metri di distanza, che fastidio potranno mai dare? Premetto che rasento l'asocialita (il mio livello di tolleranza nei confronti delle persone si abbassa ogni anno  sempre di più ), e che tendo per carattere a farmi gli affari miei- ne ho a sufficienza- e che di quelli altrui non me ne importa una discreta cippa. Questo per farvi capire il mio fastidio nel momento in cui tre mamme  milanesi ( ripeto a 4 metri di distanza) iniziano a parlare a voce alta descrivendo con dovizia di particolari le funzioni " escatologiche" dei propri figli. Colore, consistenza e quantità. Ripongo quindi il Busca optando per l' ascolto di qualche disco che, sempre causa infanti, non ho avuto la possibilità di sentire con la giusta concentrazione. Cazzarola, ho dimenticato le cuffiette a casa. Mi guardo intorno sconsolata; che faccio? Ok vado al bar a bere un caffè che  non c'è nessuno, per un po' sto tranquilla. Nel tragitto cambio idea e opto per una birra, di sicuro più rilassante. Si sa il caffè rende nervosi. Magari la bibita mi aiuta a sopportare le chiacchiere dei vicini. Dopo un discreto lasso di tempo trascorso in piacevole compagnia della mia birretta- come ti capisce una birra non ti capisce nessuno- torno al mio ombrellone con animo leggero, confortata dal fatto che le tre mamme se ne erano andate; forse a controllare le deiezioni dei pargoli, loro o altrui, a questo punto tutto è possibile, e mi reimmergo felice nella lettura. Trascorsi dieci minuti sento un vociare e scopro che il tipo sotto l'ombrellone davanti al mio 

sta tenendo una" lectio magistralis" sulla reincarnazione e la transumanza. Transumanza? 🤔O my god! No ecco si è corretto " transustanza o quello che è" (cit). Credo si riferisse alla transustanziazione,  forse, penso io, anche se dubito sappia di cosa si tratta, ma tant'è... Istintivamente mi verrebbe da intervenire, ma fedele alla linea " fatti gli affari tuoi che non ne vale la pena", rimango distesa sul lettino che poi ho una certa e può essere che la memoria inizi a perdere qualche colpo . Quello che in realtà mi ha colpito è che parlava di reincarnazione alla  presenza del padre anziano in carrozzina, che durante la conferenza si è prodotto in  gesti apotropaici che lascio alla vostra immaginazione.( si proprio quelli).Non pago, il nostro Tommaso d'Aquino della Versilia si prodiga in esempi per meglio spiegare il concetto. Qui si raggiunge il climax. Cita Stanlio e Ollio e lo sketch della mucca sulla tomba che mangia l'erba ecc... Direi in effetti che sarebbe anche simpatica   se non fosse che al padre l 'idea di essere reincarnato in una cacca ( ecco la transustanziazione secondo il nostro! 🤣 ) non deve essere piaciuta perché ha iniziato a urlare e dimenarsi finché non è stato portato al bar, dove spero abbia annegato i dispiaceri in una sanissima birra media. Vado a casa per oggi è  tutto.

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