27 novembre 2022

COME PERDERE LA NOSTRA SANITA' E VIVERE FELICI: Si sono svegliati o fanno finta? di Valter Chiappini

 



Si sono svegliati o fanno finta?
Consiglio comunale di Sarzana. All'ordine del giorno la riapertura dei servizi chiusi presso l'ospedale san Bartolomeo per l'emergenza Covid richiesta dalla consigliera Federica Giorgi che raccoglie le nostre denunce e i nostri timori. Per la seconda volta la Sindaca Ponzanelli afferma che è contro la chiusura dei reparti e sottoscrive l'ordine del giorno della maggioranza che copia quello della Giorgi, bocciando il suo.

Ricordiamo alla Sindaco che già in occasione della grande manifestazione del 9 Settembre 2021, chiamata da noi sul palco, ebbe a dire che era contraria alle chiusure che denunciavamo.
Le ricordiamo anche che il 5 Luglio scorso in commissione sanità, dove siamo stati auditi su richiesta sempre della consigliera Giorgi, la Direzione Generale della ASL aveva confermato che le chiusure dei reparti da noi denunciate sarebbero state definitive.
Nei 4 mesi successivi, nonostante ciò, non una parola o una iniziativa da parte della Sindaca, col risultato che, ancora oggi i reparti che sono stati chiusi o neppure aperti, come quello già inaugurato, ma mai aperto, a conduzione infermieristica, rimangono chiusi.
Di più: spiace per il fatto che non abbiano accettato, alla stregua della maggioranza del Comune di La Spezia, la nostra collaborazione nel tavolo tecnico richiesto dalla Giorgi che ha ufficializzato la nostra richiesta in tal senso in Commissione, perchè la sua maggioranza dimostra di non essere neppure a conoscenza delle linee guida della regione sul nuovo Piano Socio Sanitario Regionale che invece noi abbiamo e stiamo già studiando.

Le avremmo spiegato che le linee di indirizzo vanno verso una pesantissima centralizzazione dei servizi a partire
- dalla camuffata riduzione delle ASL da 5 a 3 attraverso i dipertimenti interaziendali che uniranno la nostra ASL alla 4 del Tigullio.

per arrivare

- alla centralizzazione a Genova di molte prestazioni, già avviata con la cessione al Gaslini delle nostre Pediatrria e Neonatologia.
Provvedimenti propedeutici all'applicazione del famigerato decreto Balduzzi sui bacini di utenza, mai applicato in Italia se non in parte in circoscritte situazioni urbanistiche di aree metropolitane, che priverebbero il nostro territorio di moltissime specialità, reparti e prestazioni.

Di più: avremmo detto alla sindaco che nelle linee guida, relative alla "fase transitoria" per il periodo precedente la costruzione dei nuovi ospedali per il Levante e per il Ponente, è sparita la "mission" relativa alle attività di elezione del nostro ospedale che, invece, è stata mantenuta, ad esempio, all'ospedale di Imperia con la dicitura di "Ospedale di base e riferimento aziendale per l’attività elettiva a forte integrazione con l’ospedale di Sanremo" - in un'ASL che di ospedali ne ha tre -, mentre per il san Bartolomeo la dicitura riporta "Ospedale di base a forte integrazione col territorio".

Non solo: non esiste nessuna previsione sulla destinazione dell'ospedale sarzanese nel dopo nuovo Felettino se non una subdola dicitura che recita: "A realizzazioni compiute dei nuovi ospedali si potrà valutare la possibilità di una nuova organizzazione sia a Ponente che a Levante che preveda la costituzione di due Aziende Sanitarie per ciascuna area, un’Azienda Socio Sanitaria Territoriale con funzioni di committenza e un’Azienda Ospedaliera unica per ciascuna area alla quale verranno aggregati gli attuali poli erogativi ospedalieri in funzione del fabbisogno specifico e della sostenibilità".

Ecco: dopo la costruzione di un nuovo ospedale da 520 posti letto, a fronte dell'attuale situazione di 420 posti letto disponibili fra sant'Andrea e san Bartolomeo, col personale che non basta neppure per questi, la centralizzazione di reparti e servizi e i 12 milioni all'anno di debiti da coprire col bilancio della ASL 5 per gli interessi al privato, la discriminante "in funzione del fabbisogno specifico e della sostenibilità" diventa una sentenza già scritta per l' ospedale sarzanese.

Non fra due anni? Certo sarà sicuramente quando avremo, se lo avremo, il nuovo ospedale da 520 posti letto del Felettino.
E, al di là di questo, rimane il fatto che in questo lasso di tempo l'ospedale san Bartolomeo, che potrebbe alleviare il carico del decrepito sant'Andrea, continua ad essere destrutturato.
C'è un solo modo per convincerci che non sarà così: un piano massicio di assunzioni e il ritorno dei servizi del san Bartolomeo al periodo ante Covid con, perchè è possibile, il suo potenziamento per sfruttarne le capacità ed alleggerire il carico sul sant'Andrea.

Valter Chiappini

Nessun commento:

Posta un commento