Sarzana, Piazza Matteotti 9 ottobre 2021 |
Ho partecipato con soddisfazione e con la reale voglia di esserci alla manifestazione di sabato per difendere la nostra sanità dai solerti tentativi regionali di ridimensionare, eliminare quello che di pubblico permane ancora nel nostro ospedale sarzanese.
Il fatto che la manifestazione si svolgesse a Sarzana non deve, tuttavia, farci dimenticare che è tutto il comparto sanitario locale ad essere in pericolo e dunque la logica di evitare campanilismi o prese di posizione a senso unico deve essere assolutamente praticata senza tentennamenti e con coraggio. Inutile dirlo ma siamo difronte ad una modificazione dei nostri diritti alla salute partita purtroppo da lontano a causa dei precedenti deliri privatistici che la precedente consigliatura regionale di sinistra iniziò a mettere in atto qualche anno fa, ponendo le basi per un cambiamento che oggi, con la regione in mano al centro destra, sembra ancora più certo.
Valter Chiappini e Rino Tortorelli del Manifesto per la Sanità Locale |
I dati presentati dal Movimento per la Sanità Locale(di provenienza regionale) testimoniano la situazione disperata di una ASL dove mancano le risorse, dove medici e paramedici sono in numero grandemente insufficiente e dove i reparti sono trasferiti o aboliti nella logica di arrivare a quella razionalizzazione del privato dove il rendimento, il risparmio, il numero ridotto di addetti diventa la norma e dove, per potersi curare, occorrerà denaro sonante. Il sorgere in tutta la Liguria delle cosidette Case della Salute private rappresenta già un primo passo in tal senso, offrendosi come alternativa ad una popolazione stremata da anni di mal funzionamento, di esosi ticket, di impervie, infinite liste di attesa, di spostamenti in altre regioni.
Nicola Caprioni e Monica Faridone, Presidente e Co-Presidente del Circolo Pertini di Sarzana |
La manifestazione di sabato è figlia dunque della disperazione ed il numero presente di cittadini (quasi duemila) testimonia una presa di posizione ed un impegno che è lecito dire non si vedeva dagli anni '70, quando protestare aveva il senso di cercare di cambiare le cose con la partecipazione e l'impegno comune. Non è un caso che in Piazza fossero presenti anche molti sindaci della vallata con tanto di fascia tricolore, i quali, assieme agli organizzatori del Movimento per la Sanità Locale e del Circolo Pertini di Sarzana hanno richiesto a gran voce la convocazione della Conferenza dei Sindaci, unico organo politico capace di interfacciarsi con la ASL e con la Regione, per avere finalmente rassicurazioni sul destino di quel nosocomio che per anni ha rappresentato un presidio di grande sanità e di grande professionalità medica e chirurgica.
Il sindaco di Castelnuovo Magra Daniele Montebello |
Che le cose non paiono sembrare tanto semplici abbiamo potuto evincerlo dalla sindaca di Sarzana, presente tra il pubblico in veste non ufficiale (senza fascia tricolore) e quasi dimessa nella sua apparizione, proprio mentre gli oratori, succedutisi sul palco improvvisato del monumento ai caduti di Piazza Matteotti, elencavano con millimetrica precisione e voce decisa le evidenti manchevolezze e la logica dissennata con la quale il nostro nosocomio veniva trattato. Ci si sarebbe aspettato che un primo cittadino, seppure della stessa parte politica dei decostruttori regionali, dopo tali evidenze, si fosse fatto avanti e avesse chiesto di parlare, non fosse altro per difendere la propria parte politica e la sua stessa figura che veniva comunque chiamata in causa come responsabile della sanità cittadina. La nostra sindaca non è evidentemente abituata a confronti così diretti.
La sindaca di Sarzana Cristina Ponzanelli |
Come testimoniano le sue innumerevoli apparizioni sui giornali locali on line, la sua collocazione ha bisogno di un contorno calmo e preparato a priori dove, accanto a qualche assessore e con una lavagna alle sue spalle può spiegare le novità del momento e incensarsi a dovere. Contornata di marketing e di supporti mediatici si presenta con poche, efficaci parole di circostanza sempre preparate con cura e dovizia. Ma sabato la sua improvvida apparizione, sbagliata in primis nei modi e poi nei contenuti ha dimostrato la sua impreparazione a reggere un confronto diretto. Richiesta a gran voce la sua presenza sul palco e redarguita per non essere presente con la fascia tricolore è stata invitata da Valter Chiappini a procurarsela e farsi finalmente avanti. La sindaca è dunque rientrata in Comune ritornando nella piazza con quel simbolo che avrebbe già dovuto indossare in questa occasione. Ma parlare davanti a quasi duemila persone non è facile per nessuno, tantomeno per lei e dunque non sono andati giù i tentennamenti e le balbettanti parole di sostegno alla causa del San Bartolomeo, in contraddizione con i comportamenti sempre sfuggenti sulla convocazione della Conferenza dei Sindaci e sul destino del nosocomio che la sua parte politica vuole comunque smantellare. Il reiterare vane parole sul Pronto Soccorso e sottolineare ancora una volta la colpevolezza dell'operato delle precedenti consigliature è servito solo a sobbarcarsi urla e fischi di critiche sacrosante.
Il Dr. Lorenzo Cozzani di S.O.S. Sanità |
Ho aspettato a scrivere queste righe perchè immaginavo che la nostra sindaca avrebbe ponderato (assieme al suo onnipresente staff di immagine)questi momenti convulsi e sarebbe uscita con un articolo che potremmo definire di riparazione. Così è stato ma molte affermazioni ed accuse lasciano capire come la retorica di questo centro destra si muova sempre su binari di scontro. Tirare in ballo politici avversi e accusarli di soffiare sul fuoco per un tornaconto elettorale stride fortemente con la volontà stessa degli organizzatori di tenere fuori, anche dagli interventi, qualunque politico proprio per sottolineare la valenza unica, comunitaria di partecipazione al salvataggio del San Bartolomeo. Neppure le parole di accusa contro "falci e martelli" o parlare di "truppe" sono giustificabili quando una manifestazione può e deve essere aperta a tutti e i pochi vessilli di una parte politica si sono aggiunti, semmai, a una moltitudine di cittadini che protestava per i propri diritti e non per combattere contro chicchessia. Accusare di essere presenti i soliti politici che l'hanno preceduta nel dirigere il comune assume, ancora un volta, un sapore stucchevole. Da queste parole trasuda un'incapacità di fondo a voler prendere in considerazione i problemi che la sua parte, oggi, sta creando a quella stessa comunità che lei vorrebbe difendere. E il parlare sempre di Pronto Soccorso che non sparirà vuole nascondere a tutti quanto di altro è già sparito, volatilizzato dalle corsie del nostro ospedale, come se fosse solo l'urgenza sanitaria il solo e unico problema di una vallata e di una provincia nella quale il diritto alla salute è stato calpestato da anni da tutti coloro che si sono succeduti nella dirigenza politica dei vari Enti.
Il Dr. Pier Aldo Canessa Ex-Direttore del reparto di Pneumologia dell'Ospedale San Bartolomeo di Sarzana |
Auguriamoci dunque che questa manifestazione possa far comprendere agli amministratori quanto importante sia la volontà di una comunità nel voler semplicemente chiedere una maggiore considerazione e rispetto per la propria salute e come criteri meramente economici non possono sempre e comunque dirimere le necessità di vita dei cittadini. Vogliamo che venga convocata la Conferenza dei Sindaci e si discuta al più presto come affrontare questa infausta emergenza.
Giorgio Giannoni
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