22 gennaio 2023

SANITA' & SALUTE: " Quelli di prima" e "Quelli di ora"

 


Forse molti avranno notato come l'isteria elettorale, in città, sia in crescita esponenziale. Si stanno componendo battaglioni, manipoli, plotoni e squadre di semplici pedoni per scontrarsi a testa bassa in una tenzone che riserverà, io credo, poche novità.


Tutto ciò, come normalmente accade prima delle elezioni, diventa dirimente e gli scontri verbali, giorno dopo giorno, salgono all'onore della cronaca proponendo un'anteprima che, nei patetici battibecchi tra i vari protagonisti, si condensa nella perversa e ottusa contrapposizione di " quelli di prima" e "quelli di ora" dove una rispettosa dialettica politica, necessaria al bene della città, si perde nel rinfacciarsi pateticamente errori e scelte sbagliate del passato e del presente con l'obiettivo dichiarato di apparire ai cittadini più belli e più superbi che pria. Bravo!...Grazie!

In questa sorta di arena mi pare, tuttavia, di cogliere una specie di gioco delle tre carte fine a se stesso perchè, se la forma è questa, devo assolutamente chiedermi dove sia stata lasciata la sostanza. Prendiamo per esempio la nostra sanità locale, tema importantissimo da trattare con le molle perchè è evidente che da molti anni, nel susseguirsi, a Sarzana, di tutta una serie di consigliature di sinistra, lentamente ma inesorabilmente i servizi si sono ridotti, la mancanza di personale è diventata cronica, le strutture sono diventate obsolete. Ne abbiamo preso atto con una certa apprensione, toccando con mano il crollo del concetto del Welfare State che tanto, una sinistra degna di questo nome, aveva aiutato ad edificare. Abbiamo continuato per anni a votare queste "maestranze", dando loro fiducia, senza accorgerci che nel frattempo i loro giochi politici scavavano fossati sempre più profondi tra i bisogni del cittadino e le scelte praticate dai politici. Cosa siano diventati "Quelli di prima" è oramai evidente a tutti e, sebbene perdurino  ancora molti solerti affezionati a persone che non sono state in grado di(o non hanno voluto) seguire ciò che la Costituzione ordina su come gestire la salute nelle comunità, pareva quasi ovvio che la maggioranza dei sarzanesi provvedesse a munirsi di un cavallo migliore. Questa scelta, per alcuni altri ambiti, si è rivelata migliorativa ma pensare che la politica realmente di destra, conservatrice e privatistica attuasse un programma di recupero della sanità pubblica non poteva che rivelarsi una semplice chimera, un sogno incantato. "Quelli di ora", dunque, hanno già dimostrato, in questi anni di comando, come si potesse non solo fare peggio ma, di fatto, cominciare a costruire una nuova, concettuale sanità che preveda scelte tecniche in netta antitesi al pubblico. Basta guardare (li trovate dopo il post) i dati relativi a "Quelli di ora" che l'inascoltato Manifesto della Sanità locale continua a produrre, per rendersi conto di come lo sfacelo operativo locale sia quasi del tutto completato, ponendo sostanzialmente su un piano di parità questa farlocca finta dialettica accusatoria e incensatoria, usata per gettare fumo negli occhi dei futuri elettori. 

G.G.

Ecco lo scritto dell'inesausto Valter Chiappini e del Manifesto della Sanità locale: 

Come cofondatore del Manifesto per la sanità locale mi permetto, perchè è civicamente obbligatorio commentare questo "teatrino" da campagna elettorale:
al di là delle colpe di "quelli di prima" (CS), che come Manifesto per la sanità locale abbiamo sempre denunciato e combattuto, come la mettiamo con i reparti chiusi da "quelli di ora"?

Nella fattispecie:

- chiusura di Ortopedia con "accorpamento" nel reparto di Chirurgia/ Urologia, reparti già accorpati a suo tempo, che hanno dovuto cedere parte dei loro già risicati posti letto per una perdita totale di 24/26 posti letto. Ovvero almeno il 30% di posti letto per ogni specialità con un reparto diventato Chiru/URO/Orto.

- Parziale chiusura dell'ambulatorio di Ortopedia/Sala gessi, che da 12 ore è passato a 6 ore al mattino.

- Chiusura della sezione di Endoscopia Digestiva.

- Chiusura di Rianimazione con la perdita di ulteriori 15 posti letto e contestuale impatto sulla tipologia di interventi chirurgici che venivano effettuati a Sarzana. e sulle prestazioni più complesse della divisione di Pneumologia.

- Chiusura Day Hospital oncologico e mancata apertura del nuovo repartino, completamente nuovo e ad oggi vuoto, riconquistati con una settimana di presidio sotto l'ospedale e centinaia di firme di cittadini.

- Riduzione delle tipologie e quantità delle attività chirurgiche del Blocco Operatorio di sarzana.

-Mancata apertura del reparto a "conduzione infermieristica" già inaugurato da Toti nel 2020.

- Chiusura dell'ambulatorio di Sarzana di Medicina del lavoro. con conseguente ricorso dell'utenza ai privati con aggravio di costi.

Lascio valutare le differenze a chi legge, ma aggiungo qualche considerazione ulteriore:
- se non si è d'accordo sulle pregresse chiusure (peraltro tutti dimenticano che tutto cominciò già con la chiusura di Pediatria accorpata prima del 2000 alla Spezia ed oggi trasferita, o meglio: ceduta dalla Giunta Toti (CD), al Gaslini - privato - di Genova con pesanti ripercussioni sulle prestazioni locali), perchè in 8 anni non si è provveduto a ripristinare i servizi chiusi "da quelli di prima"?

- nell'infinita storia del nuovo Felettino fu la giunta Biasiotti (CD) a far fallire il primo appalto per il nuovo ospedale messo in piedi da "quelli di prima". E qualche malpensante sostiene pure con una certa volontà, visto che neppure un laureando in diritto amministrativo avrebbe fatto l'errore fatto in sede di nomina della commissione che ha fatto saltare il tutto.

Allo stesso modo fu la giunta Toti a revocare unilateralmente il secondo appalto, assegnato da "quelli di prima", dopo avere inaugurato in pompa magna i lavori con la prommessa che avremmo avuto l'ospedale nel 2020, per metterne in piedi un altro che farà costare il doppio l'ospedale, con un eneorme regalo di centinaia di milioni di euro ai privati, 25 anni di appalti "ingessati" ed un debito si 12 milioni di euro all'anno oggi a carico della nostra ASL.

Revoca che costò, oltretutto, la perdita di circa 40 milioni di euro da rifinanziare ed una causa, ancora pendente, per 50 milioni di euro di danno.

- già nel Settembre 2022 il Manifesto per la sanità locale scoprì, e poi l'ha denunciato pubblicamente, che nelle linee guida per il nuovo PSSR ( Piano Socio Sanitario Regionale, stilato dalla giunta Toti, dall'ospedale San Bartolomeo sono sparite le funzioni di "chirurgia elettiva", ovvero gli interventi di chirurgia programmabile, mentre si sono mantenute per tutte le altre ASL regionali almeno in uno dei loro ospedali, che sono pure più di due. Di contro, in maniera quantomeno "sospetta", Toti ha inaugurato due nuove sale operatorie e decine di nuovi posti letto presso la clinica privata Alma Mater di La Spezia.

Nel merito occorre pure segnalare che è la Conferenza dei Sindaci della Provincia, il cui Presidente è il Sindaco della Spezia Peracchini (CD) e il secondo comune è rappresentato dalla Sindaca di Sarzana Ponzanelli (CD), che deve obbligatoriamente votare o bocciare il PSSR, ma, di più, la stessa Conferenza dei Sindaci ha il compito di deliberare le linee guida rispetto alle necessità di prestazioni sanitarie del proprio territorio.

P.S.: la struttura esterna al San Bartolomeo, non è affatto conclusa, ma è stata aperta ed utilizzata solo in parte con deroghe concesse per l'emergenza Covid ed ancora oggi utilizzabile, sempre in parte, solo come ambulatori.

Questo post, a mio avviso, dovrebbe cominciare a far pensare veramente sul futuro di Sarzana e sul suo governo. Ma aldilà di chi si candida e di tutti noi che andremo a votare occorre sottolineare che sono in gioco concetti di umanità, di eguaglianza e di solidarietà, soprattutto nel comparto salute, che vanno oltre alla mera politica e che sono reale patrimonio delle nostre esistenze. Non sono in grado di dire se nelle forze in campo, ancora oggi in costruzione, vi sia in questo contesto, una nuova, vera aspirazione, un meta condivisa oppure un mascherato vagheggiamento al bene comune. Lo vedremo, ma è su temi come questo che vecchi e nuovi candidati dovranno confrontarsi. Se saranno solo i soliti spergiuri è nostro dovere di cittadini smascherarli.

Giorgio Giannoni

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