26 febbraio 2023

POETICAMENTE: Ti prego, non tornare più a chiamarmi sotto la finestra di Andrea Giannoni

 

Non tornare ogni volta che vuoi, offrimi un castigo qualsiasi . 

Lo sai che molte cose me le sono scritte sulla pelle, a cominciare da quel taglio sulla mano del cuore che mi sono fatto infliggere nella lontana Corsica, ritirando da un terrorista, o tale si spacciava, un coltello a serramanico  dal nome vendetta fatto da lui...che mi ha ricordato quel dolore di quella notte che sei morto, chiamando tua Madre Giuseppina. 

Ho smarrito in un colpo solo e in piena luce tutta la dolcezza di un bambino, mentre ti cercavo nell'armadio di casa ad ogni temporale che scannava tutta quella carne infame, che mi avrebbe insegnato a suonare del Blues da obitorio, malcelato amore per quelle prime bevute di birra e martini, che mi avrebbero impostato la vita nei secoli, non solo a me.

 E poi a cercarmi nel ventre tutti quei mille santi di un dio non corrisposto, che mi faceva peccare e godere nel nascondere, sopra il solito armadio di casa collezioni di giornali pornografici, pieni di visioni per la mia carne che, cosciente, cresceva fremendo. 

Eppure c'era già tutto un blues, che avrei suonato solo adesso a sessant'anni, lavandomi le mani ogni volta nel catino dei vigliacchi senza smettere mai di sporcarmi. 

Ti prego, non tornare piu' a chiamarmi sotto la finestra , io non sono piu' tuo figlio, perche' le tue mani nemmeno me le ricordo e quel poco è scritto sulle mie braccia. Se ti intravedo nelle notti insonni, seduto sulla panchina del viale della pace insieme a Scaramelli e a Egidio il macellaio, ti chiamero' per darti un disco e una copia di me stesso da portarti via, una copia di me stesso che suoni e canti per te e magari balli su cio' che resta , tra harmonica e fisarmonica, magari quella di Livio Bernardini che ti faranno piangere a Ponzano al Monte. Io sono quello che suona l'organetto e parla con i morti nelle notti insonni, ma questo tu lo sai senza sapere quello che sono diventato .

Andrea Giannoni


Il componimento si avvale di due brani blues dello stesso Andrea a complemento creativo:

Il primo è tratto dall'album da Fiume a Fiume



                            I'm comin home

Il secondo dall'album Malacarne


                       Dal crinale io ti ascolto



NOTE :

Un coltello di nome "Vendetta": Andrea si riferisce ad episodio di molti anni fa in Corsica, dove all'acquisto di certo tipo di coltello, chiamato appunto Vendetta, la tradizione vuole che il primo sangue che la lama deve assaggiare deve essere quello del propietario

Madre Giuseppina: è la nonna paterna di Andrea, Giuseppina Vigo, di origine piemontese che Andrea non ha mai conosciuto. Morta nel 1954, a causa di un tumore, è seppellita nel cimitero di Sarzana.

Scaramelli: amico del padre di Andrea Giannoni, Ivano. Aveva un negozietto nella prima Via Genova a Sarzana, dove vendeva e noleggiava bombole di gas. 

Egidio: Egidio Lazzoni, noto macellaio a Sarzana, con il negozio vicino alla casa di Andrea, nel Viale della Pace. Personaggio estroverso e divertente, incarnava nella sua immagine corpulenta e nell'assenza di tre dita della mano (perse nell'officare il proprio lavoro), l'essenza del macellaio di una volta.

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