Come si fa a non sottolineare questo splendido cartello che il Mariani, nell'Ortofrutta di sua proprietà in Via Gori ha esposto per i soliti maleducati. Ma sull'uso di un verbo così dimenticato, capace però, quasi onomatopeicamente, di rimandarci a quel grufolare da cui, come forma rara, deriva, non si può non aggiungere qualcosa.
Altra interessante sottolineatura ci porta a comprendere che la perdita della g è un addolcimento, un tentativo non sempre riuscito di distinguerci da quella animalità che oggi pensiamo tanto lontana, e dunque, ecco anche frugacchiare che, ad di la del ridere che suscita alla sua sola pronuncia, potremmo pensare che possa essere usato per noci pesche, susine o nespole. Infine, per ritornare seri (si fa per dire), la rufola è il famoso grillotalpa, "noto" insetto ortottero della famiglia dei Grillotalpidi che non disdegna di mangiarsi le radici degli alberi da frutto e dunque anche l'albicocco i cui frutti, come abbiamo visto, sono rufolati da alcuni sarzanesi. Prima che qualcuno possa trovare una eventuale morale sulla vicenda, vorrei concludere questo pensiero stupendo con una curiosità: Nel rugby si utilizza il termine "grillotalpa" per indicare la capacità di un giocatore di infilarsi nella ruck e rubare la palla agli avversari; questo perché rimanda alla capacità del grillotalpa di utilizzare le zampe anteriori per "estrarre" con forza la terra (nel caso del rugby l'ovale). Tutto il mondo rufola e non ci avevamo mai fatto caso.
Giorgio Giannoni
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