13 luglio 2023

PENSIERI STUPENDI: XXI LUGLIO 1921 L'onorificenza a Pino Meneghini, ovvero quale è il dito e dove è la luna

Pino Menghini e il suo libro sui Fatti di Sarzana
 

Ancora una volta emerge nel contesto politico sarzanese la diatriba sulla figura di Pino Meneghini e della volontà di una amministrazione di destra di voler premiare questa nota figura di giornalista e storico sarzanese con l'onorificenza civica del "XXI LUGLIO 1921", riconoscendone implicitamente la valenza critica nel raccontare quelli che furono i Fatti del 1921 a Sarzana.


Contro questa decisione, sorretta dalla maggioranza e anche dalla Cisl, si è opposta l'Anpi mentre il Partito Democratico  e l'opposizione si sono defilate, astenendosi. Accadimenti questi che devono essere letti nella giusta dimensione e valutati con attenzione ma per fare questo dobbiamo risalire al luglio del 2021, quando fu celebrato il centenario dei Fatti.

 Come già scrivemmo, il sottoscritto e Alessandro Palumbo nel blog che celebra quegli avvenimenti, suscitò molto sospetto quella  reiterata e continua spinta a voler far emergere, dalla consigliatura di destra, la figura di Meneghini come democratico e attento ricostruttore di quel terribile periodo. Fu un tentativo, che oggi si concretizza, di voler strumentalizzare la figura di uno storico e giornalista, socialista e di chiara dimensione antifascista nel distorcere la sua figura e le sue parole al servizio della contraffazione e della falsificazione della storia come accadde realmente. Il voler servirsi delle parole di Menghini nel suo libro "La Caporetto del fascismo" come grimaldello (relativo soprattuto alla presenza dell'esaustivo capitolo sull'uccisione delle due staffette fasciste) per poter porre sullo stesso piano la violenza di entrambe le parti, cozza prepotentemente con la visione globale del libro stesso e con l'evidente equilibrio con il quale Meneghini descrive in toto i Fatti (basti leggere poi la fine stessa del testo , come vedrete). La posizione dell'Anpi dimostra una ingenuità di fondo, nel voler così regalare a questa destra insincera la figura di un personaggio sulla cui integrità ideologica antifascista moltissimi sarzanesi sono pronti a giurare. Come se non bastasse, la latitanza del Partito Democratico rivela ancora una volta l'inettitudine di una forza politica che non conosce i nostri accadimenti storici e che non è capace di controbattere con argomentazioni serie e mirate quanto l'onorificenza a Meneghini sia giusta ma non certo per i motivi che questa destra vuole fare passare. Ci si aspettava un minimo di parole tali da chiarire ogni aspetto della questione e non certo una pilatesca astensione che liberalizza ancora una volta quel tentativo menzognero di unificare la violenza e i morti che vi furono in nome di un equilibrio di valori e di principi che da una parte furono vilipesi e dall'altra difesi con ardore. 

Consiglio  a tutti coloro che hanno a cuore la vera storia dei Fatti del 1921(e quanto questo accadimento significhi per la storia di Sarzana), di andare a leggere i due articoli  sopracitati del sottoscritto e di Alessandro Palumbo sulla figura di Pino Meneghini (e del suo libro)e di come tutta la faccenda venne gestita, non disdegnando magari di conoscere finalmente, con tutto ciò che abbiamo depositato nel blog del Centenario, la reale consistenza di valori e di principi che i Fatti hanno consegnato alle generazioni successive di sarzanesi ma anche con il banale scopo di conoscere le cose prima di prendere decisioni o di fuggire dalle proprie responsabilità. 

A seguire i link:

LA CAPORETTO DEL FASCISMO 2011 GIUSEPPE MENEGHINI








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