23 settembre 2023

PENSIERI STUPENDI: Chiamata a richiesta reloded di Giorgio Giannoni

 

La sindaca Ponzanelli e Paolino Ranieri in un fotomontaggio

Quache giorno fa ho espresso la mia posizione sulla già annosa diatriba per intitolare il nuovo Palahockey/Vecchio Mercato di Sarzana a Paolino Ranieri (o Giuliano Tori). Pensavo, nel suggerire all'opposizione in Consiglio comunale un'attesa più ponderata per definire al meglio un itinerario rivendicativo, che essa tenesse conto di quanto oggi sia difficile per una  consigliatura di destra, il venire incontro a richieste ideologicamente ad essa contrarie, ne tantomeno aspettarsi che la maggioranza possa spaccarsi su una decisione così pericolosa nell'accettare implicitamente l'ideologia sottesa alla storia del partigiano Andrea.


Ma, ovviamente, alcuni personaggi "politici" che abitano il castrum sembrano non comprendere questa difficoltà, forse pensando ancora agli antichi "fasti" delle loro ultime giunte. La richiesta, questa volta, si allarga, con la premessa di voler chiedere ai nuovi comandanti di adire ad una nuova, aggiornata onomastica che non tenga conto solo di figure storicamente importanti ma si sviluppi anche verso altri personaggi benvoluti e ricordati per il loro contributo cittadino. Ecco allora comparire accanto a Paolino Ranieri la figura di Don Carlo Ricciardi, prete benemerito a Sarzana e da tutti ricordato per la sua simpatica figura e il suo lavoro sacerdotale ma soprattutto per aver creato quel campeggio estivo annuale, tanto osannato, che pare aver cambiato la vita a molti dei suoi partecipanti. 


Dal Secolo XIX del 20 settembre 2023

Ora, senza considerare (ma si dovrebbe) che occorrono, per legge, dieci anni dalla morte perchè si possa intitolare qualunque cosa a chiunque (per Don Carlo occorre aspettare); al di là, poi, della eventuale, simpatica notazione di guareschiana memoria: un don Camillo e Peppone dalla stessa parte, è interessante notare come questi "politici" non si siano ancora resi conto dei personaggi che governano la città e che questo tentativo di condivisione tra ciò che ha rappresentato Paolino Ranieri a Sarzana con la figura di un simpatico e bravo prete (che ho ben conosciuto) assume i contorni di una semplificazione esistenziale, di un volemose bene apolitico che tradisce l'ennesimo gioco al ribasso di una parte politica sarzanese incapace, oramai, di confrontarsi su problemi seri, contingenti, sempre presenti nella città, permettendo ai nuovi governanti, come ho già sottolineato nel post precedente, repliche intransigenti oppure, come si è visto ieri, la nuova, depistante proposta della sindaca di intitolare a Paolino Ranieri il Museo della Resistenza di Fosdinovo.

 Forse qualcuno noterà l'ennesimo esempio di duttilità politica della nostra prima cittadina che, fin dagli esordi, ha mostrato una capacità non comune di adattarsi ad ogni problematica, ad ogni negatività ed oggi, nella reiterazione ampliata della onomastica proposta da Baudone e Michelucci, gli è stata consegnata su un vassoio la possibilità di fare altrettanto, di uscire dai confini cittadini nell' accontentare l'intransigente parte fascista della sua maggioranza nel far cadere le richieste su Ranieri per la città e di compiacere comunque l'opposizione nelle sue istanze con questa roboante proposta. D'altronde siamo abituati alle presenze della sindaca nei vari anniversari storici, alle celebrazioni del XXI luglio o del 25 aprile, giocate sempre sul filo della condivisione e dell'equilibrio politico per accontentare ogni parte e governare con spirito "unitario". 

Non importa, allora, che il Museo sia in un altro comune, provincia, regione (sebbene già questo mi sembri inevitabilmente sbagliato per Sarzana e la sua storia), ma soprattutto, quel luogo, rappresenta già di per se un'icona talmente importante per tutto il contesto della Resistenza locale che non ha nessun bisogno di essere intitolato a chicchessia. I protagonisti di quella stagione benemerita sono tutti presenti ed uguali nel ricordarci la loro lotta e i loro sacrifici e dunque la proposta della sindaca assume solo una valenza di rimessa, di adattamento, di giustificazione alla richiesta sul nome di Ranieri per una via o piazza di Sarzana che essa stessa, sia per motivi ideologici e politici non può certamente avallare. Dunque, sarebbe molto più logico lasciare perdere queste sterili contese e queste richieste (da ripresentarsi quando la sinistra sarà capace di riprendersi il Comune) e concentrarsi su come contrastare politicamente l'operato di questa improbabile consigliatura. La candidatura recente di Marco Lorenzo Baruzzo alla candidatura di segretario del Partito Democratico cittadino pare andare in questo senso e le sue parole sembrano finalmente orientate a tenere conto dei problemi della città. 


dal Secolo XIX del 19 settembre 2023

Speriamo, dunque, che la tanto chimerica unione della sinistra e la costruzione di una comune piattaforma di azione nel contestare l'operato dei nuovi comandanti possa essere raggiunta al più presto senza anteporre richieste di facciata, esibizioni di benevolenza, ne tantomeno sterili prese di posizione.

Giorgio Giannoni

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