Mi sorprende la poca autocritica (parola che riporta ai soviet mai sperimentati qui da noi, per fortuna ) verso loro stessi naturalmente e verso tutti i vari capitani dei naufragi degli ultimi anni, anche se a molti di loro la politica del naufragio ha portato impuniti benefici di ogni genere ma che ha castrato definitivamente l'immagine di quello che eravamo (che in un certo modo avremo dovuto mantenere) e che viene oggi inutilmente ricordata e celebrata con libri che moralmente inneggiano alla Resistenza, completamente tradita e devastata dagli stessi in tante sagre, dove la gente si impantana di vettovaglie e vino e canti, mentre molti di questi che ho citato prima fischiettano da scranni di ego smisurato con analisi saccenti ed elogi delle fughe. Tapparsi il naso o ricominciare ad autodedicarci alla rivolta ora che il "nemico" ha oltrepassato le porte, quale nemico mi viene da dire, quale rivolta ? quale cuore?
Le vere battaglie non sono mai state vinte con le alleanze di palazzo e nemmeno con i massacri delle soldataglie ma semplicemente perche' a nessuno faceva comodo vincerle. Adesso le vostre voci fanno tenerezza o semplicemente disgusto.
Andrea Giannoni
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