09 giugno 2024

GLI INCONTRI DI INSARZANA LE CELEBRAZIONI PER GIACOMO MATTEOTTI: Ep.4 - Velia e Giacomo, la storia d'amore fino alla morte

 


Nel ricordare la LETTURA POPOLARE in memoria e commemorazione dei 100 anni dall'assassinio di Giacomo Matteotti, che avverrà giovedi 13 giugno nella sala consigliare del Comune di Sarzana alle ore 17,30, ecco il quarto video di Aldo Cazzullo che ci parla di Velia Titta, la moglie di Giacomo Matteotti. Ricordiamo a tutti che l'incontro è sotto l'egida della Fondazione Matteotti. 



Il quarto episodio della serie di Aldo Cazzullo «L'Omicidio Matteotti, 100 anni dopo» dedicata a Giacomo Matteotti, politico e antifascista, segretario del Partito Socialista Unitario rapito e assassinato il 10 giugno 1924 dai fascisti.



Nella sua lotta contro Mussolini, Giacomo Matteotti poté contare sul sostegno di Velia, sua moglie. I due si conobbero ancora giovani, lei era una studentessa dell’Università di Pisa. Anche il fratello maggiore, il celebre baritono Titta Russo, fu legato a Giacomo da profonda amicizia. Matteotti, da socialista, voleva sposare Velia solo in Comune ma lei, cattolica, avrebbe preferito il rito in Chiesa. Alla fine, scelse di sposare l’uomo che amava e gliene diede notizia in una lettera: «Sarò religiosa lo stesso, nulla potrebbe mai separarmi da te». In seguito alle ripetute aggressioni da parte dei fascisti, Matteotti provò a mettere al riparo la famiglia – Velia e i tre figli nati in Liguria –, ma nonostante ciò non mancarono le persecuzioni. Quando Matteotti pagò con la vita il suo impegno, Velia andò dal Duce: «Mi dica dove posso trovare il corpo di mio marito». Non ricevette risposta. Quando il corpo fu ritrovato scrisse al ministero dell’Interno per dare disposizioni sul funerale: «Chiedo che nessuna rappresentanza della milizia fascista sia di scorta al treno. Voglio viaggiare come semplice cittadina che compie il suo dovere per poter esigere i suoi diritti. Se ragioni di ordine pubblico impongono un servizio d’ordine, sia esso affidato solamente a soldati d’Italia». Velia Matteotti, e in genere tutti gli antifascisti, tentano di distinguere tra il regime e l’Italia. Una distinzione che sta per cadere: Mussolini approfitterà del delitto Matteotti per instaurare una dittatura.​​

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