26 luglio 2022

INCONTRO CON MAURO ZAMBELLINI, LUCIANO FEDERIGHI, ANTONIO BOSCHI: alcune brevi note conclusive

Da sinistra: Zambellini, Federighi, Boschi

 

L'incontro di sabato scorso con tre tra i massimi esperti italiani di rock, jazz e blues (Mauro Zambellini, Luciano Federighi e Antonio Boschi) si è rivelato un caleidoscopico esempio di quanto ancora ci sia voglia di ascoltare parole e suoni che, solo in apparenza, possono sembrare lontani da noi.


La serata si è dispiegata su binari molto improvvisati come, in effetti, è parso giusto a tutti i partecipanti. Mauro, Luciano e Antonio seduti informalmente nell'ambiente artistico della Factory di Giuliano Tomaino con la presentazione di Monica Faridone, presidentessa di InSarzana (e vera esperta di musica americana), hanno dato vita non solo alla discussione delle loro ultime opere ma hanno anche voluto dialogare con il pubblico su tutta una serie di problemi "sonori" legati alla fruizione della musica nel nostro paese con distinguo che hanno toccato la nuova epopea del vinile, la morte del cd fino alla nuova musica giovane ed alla evidente diversità dei suoni odierni. Difficile fare dei paragoni tra periodi così lontani tuttavia la constatazione dell'assenza dei giovani (il pubblico era piuttosto attempato) la diceva lunga quanto la "nostra musica" degli anni '50, '60, '70 non corrisponda più alle sonorità ricercate oggi che passano inevitabilmente per modi diversi di ascolto, per i nuovi canali social e per l'inevitabile diffidenza tra le generazioni più giovani e quelle più anziane. L'intervento di una psicologa presente tra il pubblico ha, per così dire, inquadrato la situazione giovanile nel terzo millenio con la conclusione, non certo positiva, che  il giovane di oggi abbia problemi che vanno ben aldilà del contesto musicale. La serata, poi, si è mossa su binari di alternanza affabulazione/musica tra discorsi e brani musicali che hanno spaziato dalla musica degli Allman Brothers per spingersi poi, grazie ai due musicisti, "Il Reverendo" Andrea Giannoni e Matteo" Maniax" Magnani, su binari più blues, costruendo di fatto, un tappeto sonoro in grado di supportare al meglio l'atmosfera "americana" che si era creata. QUI potete ascoltare il bel brano degli Allman Brothers, Come and go blues che Andrea e Matteo ci hanno proposto all'inizio della serata.

 Il corollario a questa serata atipica è stato il pubblico, del quale una parte si muoveva e cambiava in continuazione vista l'atipicità dell'atelier, la Factory di Tomaino, con le due porte in contrapposizione che permettevano agli interessati o ai soli curiosi di ascoltare le note blu o di seguire le parole degli ospiti anche solo fermandosi all'esterno o passeggiando. Vera chicca si è rivelata l'improvvisazione di Luciano Federighi, ottimo musicista oltre che grande conoscitore della musica popolare americana che ha improvvisato prima un brano a cappella e successivamente ha cantato con l'accompagnamento di Andrea e Matteo un grandissimo brano traditional     immortalato qui sotto per pochi minuti.



 Insomma, una serata divertente ma carica di cultura musicale e di vero amore verso quei suoni che da tempo immemore stazionano nella nostra mente e che ci accompagnano e ci supportano nell'affrontare al meglio la nostra quotidianità. 

Un'ultima postilla riguarda InSarzana. Questo incontro è l'ultimo della prima parte dell'anno. Dopo la serata con Roberta Bruzzone, La violenza sulle donne (marzo 2022) e quella con Paolo Crepet, Il rapporto genitori-figli e il bullismo(maggio 2022), la proiezione del film di Daniele Biacchessi (presente l'autore), I terreni confiscati alle mafie (giugno 2022) e quest'ultimo, movimentato incontro con la musica americana e i suoi esperti, The road goes on forever(luglio 2022), InSarzana coglie l'occasione per augurare a tutti buone vacanze. Ci rivedremo in autunno, molte altre iniziative sono già in cantiere.

Un saluto a tutti

InSarzana

  

I fondatori di InSarzana... e l'ultima arrivata, Vilma Petricone


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