20 settembre 2022

CULTURA & TERRITORIO: Mauro Macario parla del suo libro "Ballerina di fila" venerdì 23 settembre alle 17.30 nei locali della Biblioteca Arzelà di Ponzano Magra

 


Mauro Macario, poeta, scrittore e regista, è di casa, qui da noi a Sarzana. Lo si incontra, a volte, in compagnia della moglie, a passeggiare con la sua aria un poco svagata e ironica per le vie del centro...


Ho avuto occasione di conoscerlo grazie a mio fratello Andrea, di cui è grande amico, e per lui sono diventato il fratello dell'artista famoso tant'è che quando lo incontro mi chiama Theo, il fratello, per così dire, "normale" del grande Vincent Van Gogh, estimatore e mecenate del virtuoso pittore, il cui loro rapporto fu molto stretto in ogni circostanza. Mauro, nato dall’unione fra Erminio Macario e Giulia Dardanelli, ha frequentato la Scuola d’arte drammatica del Piccolo Teatro di Milano nel biennio 1963-1964 (tra i maestri Ruggero Jacobbi) e, al termine di un apprendistato come aiuto regista con Bruno Corbucci, si è dedicato alla regia cinematografica, a quella teatrale, infine a quella televisiva, curando per la Rai e per Canale 5 programmi di carattere musicale. Dal 1990 si dedica alla scrittura poetica, alla saggistica e alla narrativa. Ci sembra allora importante segnalare la presentazione di un suo bel libro "Ballerina di fila" che chiude il settembre della rassegna letteraria ‘Non ci resta che leggere’, organizzata dalla Biblioteca civica C. Arzelà di Ponzano Magra. Il figlio del grande Erminio Macario racconterà il suo romanzo, da poco ri-pubblicato da Puntoacapo nella collana ‘Il cantiere’,  venerdì 23 settembre alle 17.30 nei locali della biblioteca.

(Info: tel. 0187 699041 e pagina Facebook del Comune di Santo Stefano Magra).


             (Dal sito dell' Editrice Puntoacapo)

Una storia di iniziazione sentimentale ambientata nel mondo ormai perduto della grande rivista musicale italiana. La scoperta dei sensi e dell’universo femminile coinvolge un giovane attore al debutto. Tra le ballerine di fila spicca la figura di una ragazza del nord Europa che si renderà artefice della crescita evolutiva del suo compagno di scena nell’ambito di un amore difficile e struggente. Lo scenario incornicia un mondo fiabesco: la vita del varietà viene svelata dietro le quinte, nei teatri delle grandi città fino ai più malandati locali di paesini dove i grandi comici del passato evocati compivano la loro missione d’allegria. L’autore racconta ciò che ha vissuto in prima persona in quel magico mondo di cui forse oggi è l’ultimo testimone.

Dal volume:


"Eccola lì Terry, la capoballetto d’allora, gli stava davanti con gli occhi abbassati sulla pizza, tutta concentrata a gustare, dopo tanti anni, il cibo italiano. A Marco sembrava che masticasse ricordi e mozzarella. Col tempo, il formaggio diventava rancido e i ricordi melensi, una strana mistura cinese in salsa agrodolce a cui ci si abitua poco a poco, fino ad apprezzarla con autentica golosità. Quella sera la sbobba rafferma dell’anima si confondeva con il fresco menù del ristorante e tutto veniva mangiato, anche se in realtà erano loro i divorati vivi, riciclati dal destino, a metà della vita, in un incontro che nessuno dei due, fino a pochi giorni prima, avrebbe potuto prevedere. Si guardavano con pudore, rivelando sulle loro figure la metamorfosi un po’ criminale del tempo e forse sorridevano con incredulità a quell’occasione di confronto che facilmente non si sarebbe più ripetuta. Senza confessarlo, ognuno di loro a quel tavolo seguiva un proprio solco nostalgico che però non poteva disgiungersi da quello sguardo che si puntavano addosso con garbata impietosità".

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