29 ottobre 2023

PENSIERI STUPENDI: A proposito di alcuni pensieri (dopo aver ascoltato la cover di un " monumento") di Andrea Giannoni

 
Ci sono canzoni che non andrebbero piu' suonate o meglio andrebbero interpretate con una propria verità. Non mi scuso con i puristi dell'harmonica e del Blues di conseguenza, ma semplicemente mi permetto a 60 anni con all'incirca piu' di mezza vita dedicata a questa Musica, a questo Sentimento, di dire due parole che sicuramente andranno sprecate per alcuni che la intendono in un modo diverso da me.

Ci mancherebbe, non ho certamente la verita' in tasca e non sono certamente uno dei tanti fenomeni. Ho vissuto e vivo il Blues in maniera personale e rischiosa e ho tentato (e tento ogni volta) di renderlo il piu' personale possibile ( i miei dischi ne sono la testimonianza diretta).
Ho sempre tentato di andare oltre per me stesso e naturalmente anche di più per tutti quelli che apprezzano il mio lavoro, senza nulla togliere a coloro che suonano il Blues ispirandosi alla perfezione della copia o cover che sia. Ultimamente ascolto poco Blues "moderno" perche' in molti e bravissimi nuovi interpreti, anche italiani, trovo poca voglia di rischiare e pure ce ne sarebbe bisogno ( sebbene alcuni ci provino con buoni risultati).
Mi ha fatto pensare a tutto ciò la versione o cover che sia del vecchio Blues di Sonny Boy Williamson II (Rice Miller) Help me, registrata da Tom Petty ( 1950-2017) e la sua band per il disco Mojo del 2010, ripubblicato in questi giorni.





Ecco, in questo caso Petty è riuscito a fare suo questo Blues con un arrangiamento simile all'originale ma che rende fortemente personale aggiungendo alla canzone una sorta di scivolo magico.
La voce dello stesso Petty, nella seconda parte della canzone, quasi decolla verso le lande dell'Arkansas dove il nostro Sonny riposa a bordo di un campo di cotone, regalando a questo pezzo talmente abusato, nel bene e nel male, una freschezza nuova e generosa:

"Bring my nightshirt
Put on your morning down
Bring my nightshirt
Put on your morning down
Darlin I know we stripped bare
But I don't feel like lying down"

Lo stesso Petty si complimenta con l'armonicista alla fine, sorridendo per l'intro del suo strumento...amazing gli dice uscendo dallo studio. Questo alla fine dovrebbe essere il senso (almeno per me lo è) di interpretare un monumento, ridargli vita con qualche cosa di personale che riguardi la nostra, solo la nostra vita e il nostro essere musicisti di Blues in questo caso o di esserlo in tutti i casi.

Andrea Giannoni

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