04 settembre 2022

MUSICA & CUORE: Le commoventi parole del "Reverendo" Andrea Giannoni dopo il concerto a PARALLELAMENTE

Fotografia di @Luca Giovannini
 

Ci sono momenti, inevitabilmente, nei quali si chiude un cerchio. Uno dei tanti, comunque, nei quali tiriamo disperatamente gli estremi di quella che crediamo essere una semplice circonferenza mentre invece è, per lo più, una figura a molti lati, molte volte aggrovigliata e contorta da quanto ci capita nella vita.


Ma l'altra sera, a Parallelamente, nei giardini dietro il Cinema Moderno, come in un incantesimo, gli anni passati in un luogo(e sono stati molti, molti di più per mio fratello Andrea) sono come riapparsi, sebbene per il breve tempo di un blues nostalgico e traditore, unendosi a questa realtà diversa, invecchiata ma sempre viva nella sua presenza, nella sua dolente verità. Per un istante le tante memorie si sono intrecciate come in un vecchio tappeto logoro ma robusto dove trama e ordito hanno comunque resistito all'usura del tempo restituendoci la consapevolezza che tutto quello che è passato rimane nei nostri cuori e ci indica il futuro. Andrea, da poeta, ha inteso i sussurri del passato già componendo la sua ultima fatica e dunque, inevitabilmente, il cerchio, lo doveva chiudere proprio li, nell'anima del suo barrio. At home again, naturalmente.

Giorgio Giannoni

AT HOME AGAIN-Brand New Blues

Racconti dal Barrio della Santissima Trinita' ed altro di Andrea Giannoni

Per me è stata un'opportunita' o un regalo del destino ad un suonatore di Blues, poter portare alcune cose della mia nuova fatica all'attenzione di Sarzana. Ringrazio naturalmente PARALLELAMENTE e le generose Coordinatrici e Mattatrici instancabili di questo Festival : @Virginia Galli, @Francesca Giovanelli, @Elisa Palagi per averle selezionate.
Tutto il mio Cuore e il mio Amore e il mio rispetto e le mie parole le voglio dedicare naturalmente ai miei magnifici Musicisti : Andrea "Lips"Paganetto alla Tromba, @Davide Serini Youngblood alla Chitarra. @Sara Grimaldi alla voce e a Monica Faridone autrice delle Parole di "Black Angel", che abbiamo evocato dalla terra del Barrio.
Trascinare, nel vero senso della parola, tre Canzoni del mio nuovo disco "AT HOME AGAIN" in un mondo ormai passato e arcaico, nascosto e dolente fra carne matura e ombrari buoni e cattivi, illuminati dai camini che luccicano non è stato facile. In un luogo dove ogni cosa intorno riporta inevitabilmente a quel campo tra i caseggiati popolari degli anni cinquanta e sessanta, le cosidette INA casa o Case popolari "Fanfani" dove ebbri di vita, di speranze e di castighi guardavamo alla vita. In un quartiere, quello del Viale della Pace, dove ho iniziato a plasmare quel Blues che ho cominciato a vivere senza viverlo prima, per poi rimanerne infettato e storto in quel sogno di adolescente gia' piegato.

Ho rammentato e suonato di persone appartenute a quel Barrio e scusatemi la parola Barrio che ho imparato e rubato da una grande band di Los Angeles i Lupi del Barrio, i Los Lobos. Ho rammentato i nomi e i luoghi, La bottega della Lidia, Nino il Gommaio, Barilli che ci faceva gonfiare le gomme delle nostre biciclette scassate e ancora la Signorina Piga di cui storpiavamo il nome...immaginate come, Egidio il macellaio senza tre dita e l'osteria di Bastian e la bocciofila del Viale della Pace dove ogni cosa puzzava di nazionali senza filtro, bestemmie, vino, birra e sgabei fritti nel gasolio. L'altra sera ho resuscitato i blues nel campetto che adesso è un giardino pubblico ordinato con tanto di spaccio notturno ma che in quel tempo come racconta Guccini era il nostro West e poco altro, senza dimenticare la baracca di Angelo il giostraio, lo zingaro dal rasoio e dallo schiaffo facili. Se non sono loro personaggi da blues!!! E pensare che sono andato fino in Mississippi per cercarli mentre li avevo tranquillamente sotto casa.

Veniva poi il Circo in quel campo, due Circhi per essere precisi:
"Il Circo Pipetto" e il piu' blasonato "Togni " che una sera si fece scappare anche un leone dalla gabbia che tranquillamente giro' per il barrio tra il terrore di noi tutti. A ripensarci era una vecchia bestia spelacchiata e stanca in un paesaggio Pasoliniano, che non aveva voglia di mangiare nessuno...probabilmente. Suonare questi ricordi è come aprirsi il ventre per far uscire miele o fiele ma penso sia quello che ogni suonatore di Blues debba imparare a fare dopo i travestimenti di gioventù, specialmente nel nostro paese. Naturalmente ricordo ogni cosa di questo posto dove per la prima volta ho visto la meglio gioventù fare conoscenza con quel demone di cui in quegli anni non si sapeva nulla, l'eroina. Suono il Blues anche per loro, che sono tanti e li ho visti per un attimo illuminati nel barrio, dietro gli alberi nuovi. Suono quel rumore e quel profumo di pranzi o cene e quei richiami dai terrazzi di tutte quelle Madri che non ci sono più. Non ho fatto fatica l'altra sera ma a cinquantanove anni di cui trenta di Musica ho finalmente fatto pace con questo luogo, con questa culla spietata e luminosa. Ringrazio anche il pubblico che ha assistito a questa elegia in blues e quelli che alla fine , in silenzio mi hanno detto : " era proprio cosi Andrea e sei riuscito a suonarlo". La bellissima faccia di mio Fratello @Giorgio Giannoni, che ascoltava, a cui dico che il debito per essere venuti via da qua lo abbiamo saldato insieme, da Fratelli, alla fine. A tutti gli altri consiglio solo di ricordare ogni istante bello o brutto che sia dei propri luoghi di nascita, quei momenti che sono brillati nei vostri occhi almeno una volta. Grazie della vostra presenza, del vostro cuore, delle vostre mani.

Andrea Giannoni

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